Comuni Ricicloni 2010, Lazio bocciato con poche eccezioni
Sono soltanto nove i comuni laziali a raggiungere la soglia minima del 50% di raccolta differenziata, nessuno dei quali con più di diecimila abitanti. Si salva, nella tradizionale classifica stilata da Legambiente, il borgo di Oriolo Romano, nel viterbese, che con il 73,7% di differenziata è primo tra i piccoli comuni del centro Italia. Male Roma, che resta ferma al 21%
06 July, 2010
Sono appena 9 su 378 i comuni del Lazio (pari al 2,4% del totale) che sono riusciti ad entrare nella classifica dei “Comuni Ricicloni 2010” stilata come ogni anno da Legambiente. Quest'anno, la graduatoria prevedeva una soglia d'ingresso del 50 % di raccolta differenziata nel 2009, come previsto dalle norme comunitarie e dalla legge Finanziaria del 2007. Un livello che nessun capoluogo di provincia del centro Italia, a partire da Roma, è riuscito a raggiungere, così come nessuna città laziale con più di 10 mila abitanti.
Un parziale riscatto arriva dai comuni più piccoli. A guidare la classifica per il centro Italia dei comuni virtuosi con meno di 10 mila abitanti è infatti un borgo del viterbese: Oriolo Romano (3.723 anime), che ha raggiunto il 73,7% di raccolta differenziata, equivalente a 66,2 kg di CO2 pro capite risparmiati, e può vantare un indice di buona gestione dei rifiuti (un “voto” assegnato da Legambiente sulla base della gestione complessiva dei rifiuti urbani) di a 81,58. A determinare il successo di Oriolo Romano hanno contribuito, oltre all’elevata percentuale di raccolta differenziata, una produzione pro capite di rifiuti urbani inferiore a 0,92 kg al giorno, la presenza della piattaforma ecologica sul territorio comunale e l’introduzione di criteri “ecologici” nei bandi di gara per incentivare gli acquisti verdi.
Nella classifica dei “Comuni Ricicloni 2010” del Centro Italia sotto i 10 mila abitanti sono entrati anche Sermoneta (LT) al 5° posto con un indice di buona gestione di 73,49 e il 69,4% di raccolta differenziata; Roccagorga (LT) all'ottavo posto con un indice di buona gestione di 68.48 e il 63,8% di differenziata; Lenola (LT) al nono posto con indice di buona gestione di 68.02 e il 61,8% di differenziata; Acquapendente (VT) all'11° posto con indice 65,29 e il 61,4% di differenziata; Nepi (VT) al 12° posto con indice 65.11 e il 59,3% di differenziata; Monte San Biagio (LT) al 16° posto con indice 54.42 e il 52,2% di differenziata; Trevignano Romano (RM) al 18° posto con indice 53,04 e il 54,0% di differenziata e Monterosi (VT) al 20° posto con indice 51.77 e il 50,1% di differenziata. «L'impegno e la tenacia dei piccoli Comuni sono incoraggianti e devono essere presi ad esempio anche dalle realtà più grandi - commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – e in questo senso non deve venire a mancare il sostegno della Regione, che deve continuare ad investire risorse adeguate per il potenziamento della raccolta differenziata, unica vera via d'uscita sostenibile per evitare il riproporsi dell'emergenza rifiuti anche nel Lazio».
Negativo, comunque, l'esame su scala regionale, dal momento il Lazio, nel 2008 (ultimi dati Ispra disponibili) ha fatto segnare un magro 12,9% di raccolta differenziata complessiva, mentre l’85,7% dei rifiuti urbani, ben 2.864.068 tonnellate, sono finiti in discarica. Preoccupante anche il dato relativo alla produzione pro-capite, che continua ad essere tra le più alte d’Italia. Situazione grave nella Capitale, che contribuisce alla produzione di oltre la metà dei rifiuti della Regione e dove la raccolta differenziata ha raggiunto, secondo dati Ama, il 21% nel 2009.
Nell'ambito dei “Comuni Ricicloni 2010”, oltre ad Oriolo, altri due Comuni laziali sono stati premiati con altrettanti riconoscimenti speciali: Lenola (LT) dal Consorzio Recupero Vetro “perché, accanto agli alti tassi di raccolta differenziata fatti registrare dal punto di vista quantitativo, ha saputo conseguire livelli qualitativi d’eccellenza grazie all’adozione di modalità di raccolta differenziata ottimali (monomateriale). L’applicazione di tale sistema ha permesso infatti di raggiungere e garantire efficienza, efficacia ed economicità sia delle operazioni di raccolta che delle successive fasi di recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio in vetro”; e Castelnuovo di Porto (RM) con la menzione speciale “Emergenti nell’emergenza” con la quale Legambiente segnala “i Comuni in aree critiche del Paese che emergono per impegno e risultati raggiunti grazie all’introduzione della raccolta differenziata porta a porta”. In particolare Castelnuovo di Porto ha introdotto questo sistema dall'ottobre 2009 per tutte le frazioni di rifiuti: i cassonetti stradali sono stati tolti ad eccezione delle campane per la raccolta del vetro. Le restanti frazioni sono conferibili presso la piattaforma ecologica comunale aperta ai circa 9.000 cittadini. I risultati raggiunti parlano chiaro: nei primi cinque mesi del 2010 la raccolta differenziata è salita al 64%.