Intervista all'assessore regionale Ravello sui tagli all'educazione ambientale in Piemonte
Intervista di Eco dalle Città al neo assessore regionale all'Ambiente Roberto Ravello sugli annunciati tagli all'educazione ambientale in Piemonte. "La situazione del bilancio regionale è una situazione drammatica - ha detto Ravello - Bisognava intervenire, e bisognava intervenire subito. Ma quando si interviene è chiaro che i sacrifici devono essere diffusi su larga scala e anche nel settore dell'informazione ambientale"
09 July, 2010
Serena Carta e Federico Vozza
Assessore Ravello, qualche settimana fa ha dichiarato che ci sarà un netto taglio delle risorse per il settore dell'educazione ambientale in Piemonte. Vuole dirci più nel dettaglio quale sarà l'entità di questi tagli?
Adesso i dati precisi mi sfuggono. Io so semplicemente che dobbiamo rispondere a un'esigenza di governo e di giunta, cioè quella di razionalizzare le risorse a nostra disposizione per andare a sanare il deficit che ci siamo trovati in mano, subito. Avevamo due possibilità: quella di traccheggiare per cinque anni, cercando di sopravvivere, facendo quasi finta di nulla rispetto alla situazione che si è creata oppure quella di tagliare il tagliabile per cominciare a governare seriamente e poi volare in alto dall'anno prossimo con il nuovo bilancio. Io credo molto nel valore dell'informazione e dell'educazione ambientale. Credo però anche che in questa fase, in un'ottica di sacrifici diffusi, questo sia un settore sul quale si possono ridurre le risorse messe a disposizione perché penso sia un tema attorno al quale possono essere valorizzati interventi a costo zero. A partire dal ruolo degli insegnanti nelle scuole, per i quali io stesso sto lavorando alla preparazione di un vademecum. Loro, che sono a contatto quotidiano con gli studenti, dovrebbero innanzitutto essere sensibilizzati rispetto a certi comportamenti virtuosi che soprattutto i giovani dovrebbero far propri, per poter poi impostare un percorso di crescita nel rispetto di determinate condizioni ambientali.
L'entità della riduzione dei fondi per quanto riguarda l'assestamento mi pare fosse di 500 mila euro. Attenzione però, perché anche in questo caso ho scoperto che non ho fatto nulla di nuovo. La scorsa giunta aveva, se non sbaglio, effettuato un taglio sullo stesso capitolo di più di 1 milione di euro. Per cui evidentemente, casualmente, ho semplicemente seguito una tendenza che era stata inaugurata dal governo di centro sinistra che è stato in carica fino alla fine di marzo di quest'anno. Io su questo non è che voglia scaricare delle responsabilità, però voglio semplicemente invitare chi si abbandona alle polemiche talvolta strumentali - polemiche politiche, che io comprendo, per carità - quantomeno alla serietà. Bisogna considerare che certi comportamenti e certe decisioni sono già stati presi a monte in maniera anche più consistente; e che i tagli ad alcuni aspetti del nostro bilancio – si veda ad esempio il termovalorizzatore del Gerbido – sono stati fatti su entità molto più corpose e molto più significative di quelle che abbiamo eseguito noi pochi mesi dopo. Per cui c'è una responsabilità diffusa e, se c'è una responsabilità rispetto alle nostre azioni di oggi, questa è da ascrivere a chi ha condotto il governo regionale fino all'inizio di quest'anno. Perchè ripeto, la situazione del bilancio regionale è una situazione drammatica ed è una situazione che non poteva essere sottovalutata e sulla quale non si poteva fare finta di nulla. Bisognava intervenire, e bisognava intervenire subito. Quando si interviene è chiaro che i sacrifici devono essere diffusi su larga scala e anche nel settore dell'informazione ambientale.
Visto che, come lei ha appena detto, tiene particolarmente a questo settore, pensa che sia possibile andare a prendere alcuni fondi da altre voci di spesa? Ad esempio, rinunciando ad altre azioni...
Guardi, ho già rinunciato a molto. Posso rinunciare al rinunciabile. Ci sono alcune settori che godono della priorità su altri e che meritano una particolare attenzione: si veda ad esempio quello delle bonifiche, che non intendo toccare perché si tratta di intervenire nell'immediato per risolvere situazioni che mettono a rischio la salute dei cittadini. Io su voci come queste non me la sento di effettuare tagli significativi perché intendo garantire il più possibile condizioni nelle quali la Regione possa intervenire per risolvere situazioni di rischio e di pericolo. Per cui ripeto: si può razionalizzare solo il razionalizzabile, cioè le spese più libere, le spese più leggere. Vi sono al contrario spese rigide, spese fisse, che non si possono toccare e che io non intendo colpire.
Quali sono i progetti di educazione e di informazione ambientale degli ultimi anni che ricorda con maggiore soddisfazione, perché secondo lei hanno ottenuto risultati concreti?
Quanto tempo ho per pensarci? Perché così a caldo non mi viene in mente nulla...
Al contrario, le viene forse in mente qualche iniziativa che ha avuto a suo parere poco successo?
Da qualche tempo mi sto interrogando ad esempio sui risultati dell'iniziativa "Uniamo le energie" che è costata, solo nella parte di comunicazione, circa 8-900 mila euro. Oggi mi piacerebbe fare un sondaggio, ovviamente gratuito, per capire quali siano gli effetti, quale sia il ricordo che il cittadino piemontese ha di questa iniziativa. Ecco, se io penso che ho dovuto togliere 500 mila euro all'informazione e all'educazione ambientale quando nell'ottobre dello scorso anno ne sono stati spesi 8-900 mila solo per la comunicazione del progetto "Uniamo le energie", devo dire che provo una stretta al cuore.