Rifiuti, ancora lunghe code a Cavallino
Anche sabato camion bloccati per ore. A Lecce la raccolta va a rilento in diversi rioni cittadini. Cassonetti stracolmi - da Il Corriere del Mezzogiorno.it del 12.07.2010
13 July, 2010
Salvatore Avitabile
I giorni passano ed a Lecce resta l’emergenza rifiuti. Ato e Comune annunciano che la città è quasi del tutto pulita ma sabato mattina i cassonetti pieni di rifiuti hanno fatto bella mostra a Castromediano, piazza Ludovico Ariosto, piazzetta Verdi, ai Salesiani, in alcune zone della Circonvallazione, in via Taranto, via Di Vereto, via Melcarne e nel rione San Pio. I cassonetti stracolmi di spazzatura potrebbero diventare davvero un incubo per i leccesi ed i turisti se non dovessero essere attuate tutte le misure necessarie per scongiurare il rallentamento della raccolta dei rifiuti come è avvenuto nei giorni scorsi. E le avvisaglie di una crisi che potrebbe davvero mettere in ginocchio la città del Barocco purtroppo ci sono tutte.
LE FILE A CAVALLINO - Sabato mattina il sistema è andato di nuovo in tilt. A Cavallino sono ricomparse le lunghe file di camion in attesa di scaricare i rifiuti. Gli autisti delle ditte si sono arrabbiati. Per ore sono rimasti sotto il sole cocente ma soprattutto non sono riusciti a rientrare in città in tempo per svuotare gli altri cassonetti ancora pieni emaleodoranti. A Cavallino ogni giorni arrivano 27 camion pieni di frazione secca provenienti anche dagli impianti di biostabilizzazione di Poggiardo ed Ugento. Il Cdr di Cavallino brucia i rifiuti (per produrre energia) di tutti i Comuni del Salento. I camion ieri mattina sono arrivati quasi contemporaneamente a Cavallino e il sistema di smaltimento si è di nuovo bloccato. Gli autisti hanno dovuto attendere alcune ore prima di scaricare e poi ripartire.
IL PIANO - Oggi in Provincia ci sarà un vertice molto importante. Dovrà essere messo a punto un piano per evitare il verificarsi della crisi. Il dirigente dell’Ufficio Ambiente del Comune di Lecce e dirigente dell’Ufficio Unico dell’Ato 1, Fernando Bonocuore, proporrà due soluzioni. La prima riguarda la realizzazione di un’area di stoccaggio provvisoria accanto all’impianto di Cdr. In questo modo i rifiuti non resterebbero a bordo dei camion. La frazione secca è inodore e con le dovute precauzioni (un telone) potrebbe essere smaltita anche successivamente. La seconda ipotesi concerne lo smistamento dei camion. Non percorrerebbero più tutti insieme la strada che porta agli impianti di Cavallino ma, secondo Bonocuore, dovrebbero essere bloccati all’incrocio di San Donato. «Serve una torre di controllo per il deflusso dei camion», dice Bonocuore, un vero e proprio esperto in materia. Attualmente sono 27 i camion che scaricano a Cavallino la frazione secca dei rifiuti dei bacini di Lecce, Poggiardo e Ugento. Ma da fine luglio, con il boom dei turisti soprattutto nelle località costiere ioniche ed adriatiche, la produzione dei rifiuti aumenterà vertiginosamente e a Cavallino arriveranno anche 30 camion al giorno. «Se dovessimo avere un’altra crisi - conclude Bonocuore - impiegheremmo un mese per togliere la spazzatura dalle strade». Domani saranno anche discusse le strategie per come superare in via definitiva l’emergenza che, ormai, si verifica ogni anno perchè gli impianti non sono sufficienti a smaltire tutti i rifiuti prodotti. Il presidente dell’Ato 1, Gianni Garrisi, proporrà la realizzazione di un termovalorizzatore nel Salento, un impianto sul modello di Brescia ed Acerra (nel Napoletano) in grado di risolvere definitivamente il problema. La scelta, però, sarà «politica» e i tempi di realizzazione lunghissimi.
GLI AUTOTRASPORTATORI - Infine sabato il presidente Garrisi ha incassato il sostegno degli autotrasportatori salentini che si sono detti pronti a dare una mano per fronteggiare l’emergenza. «Se dovesse essere necessario - afferma Carlo Taurino, presidente della Fai-Conftrasporto - gli autotrasoportatori sono disposti lavorare anche per 24 ore tutta l’estate».