Sogno le bici da trasporto in giro per le strade di Bari
"Cargo-bike": bici, rigorosamente a trazione muscolare, a due o tre ruote, dedicate al trasporto di persone e merci, molto diffuse in Germania, Olanda e Paesi scandinavi. Un intervento di Lello Sforza, esperto di mobilità sostenibile – da La Repubblica del 18.07.2010
20 July, 2010
Lello Sforza
Tra i deterrenti all´uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano, oltre al pericolo stradale reale o percepito come tale, vi è la convinzione che la bicicletta non sia competitiva rispetto agli altri mezzi motorizzati: non consente di trasportare altro che la propria persona. Le obiezioni più frequenti sono: «Come faccio ad usare la bici se devo portare i bambini a scuola, fare la spesa o portarmi dietro attrezzi o bagagli ingombranti per ragioni di lavoro?». Del resto la fortuna dei centri commerciali a danno dei tanti negozi del centro è proprio la presenza di grandi parcheggi. «In bici non si può», direbbe il barese tipo. Ma il suo collega centro-nord europeo risponderebbe: «Nessun problema, la soluzione c´è: si chiama "cargo-bike"».
Di che si tratta? Di bici, rigorosamente a trazione muscolare, a due o tre ruote, dedicate al trasporto di persone e merci, molto diffuse specialmente in Germania, Olanda e Paesi scandinavi. Nella sola Danimarca, dove sono in molti a non avere neppure la patente perché esiste un sistema di trasporto pubblico efficiente e competitivo, se pur caro, e dove il 37 per cento degli spostamenti quotidiani avviene in bicicletta, si calcola che il 30 per cento delle famiglie ne possieda una. Del resto lì dove non ci sono piste ciclabili (nella nazione praticamente tutte le strade, accanto al comodo marciapiede, hanno una pista per ciascun senso di marcia di 3 metri in media, mentre quelle a doppio senso che iniziano timidamente a fare capolino da noi generalmente sono solo di 2,5 metri), ci sono "strade 30" (quelle in cui non si può andare oltre i 30 orari) o vie residenziali (possono accedere e parcheggiare solo i residenti). Inoltre non esistono barriere architettoniche per biciclette, carrozzine e carrozzelle e, inutile dirlo, le bici viaggiano in genere su tutti i treni al seguito del viaggiatore.
A Copenhagen dal 22 al 25 giugno scorso, in occasione della Conferenza globale sulla mobilità ciclistica "Velo-City", è stato presentato l´ultimo modello di cargo-bike di una marca danese, definito il mezzo di trasporto a pedali più veloce al mondo. Mica un catorcio: telaio in alluminio, parafanghi in plastica rinforzati, freni a disco idraulici, copertoni antiforatura, cambio a 7 velocità, componentistica Shimano di alta qualità, manubrio regolabile, peso complessivo 24 chili.
Premesso che non sono né agente, né venditore di cargo-bike di alcuna marca, penso: e se le bici da carico sbarcassero anche da noi? Vi immaginate baresi e pugliesi andare comodamente a fare la spesa nel proprio quartiere? Oppure gli stessi commercianti fare le consegne a domicilio con veloci e comode "bici da trasporto a due ruote", poco ingombranti e veloci nel traffico cittadino al posto dei furgoni sempre in doppia fila? Quale svolta per la logistica delle merci? Chi studia i vari piani (trasporti, traffico, urbanistici) ci ha mai pensato? Da qualche tempo a Bari sono già arrivati i risciò, ma sono sottoutilizzati. Andrebbero valorizzati di più.