Per il trasporto pubblico locale si avvicinano le gare
Il via libera del Consiglio dei Ministri al regolamento per la messa a gara dei servizi pubblici apre nuovi scenari nella gestione del trasporto pubblico locale. Con la fine dell'anno stop agli affidamenti diretti. Entro il 2011 le aziende a capitale pubblico devono aprire il loro capitale per almeno il 40% ad un socio privato. Nelle città si apre il dibattito
23 July, 2010
Dal 1° gennaio 2011 i servizi di trasporto pubblico locale saranno obbligatoriamente assegnati attraverso gare pubbliche. Con il via libera del Consiglio dei Ministri al regolamento attuativo, prende definitivamente piede la riforma dei servizi pubblici locali (conosciuta anche come "decreto Ronchi").
Con la fine del 2010 -prevede il regolamento- terminano le gestioni affidate direttamente senza gara, mentre, entro il 2011, decadranno le gestioni "in house" (a totale capitale pubblico) e quelle delle spa miste se non avranno aperto il loro capitale per almeno nel 40% a un socio privato. Il regolamento descrive nel dettaglio le modalità di gara e stabilisce l'incompatibilità tra amministratori e consiglieri cda delle società.
Alla base del regolamento l'articolo 23 bis sui servizi pubblici locali inserito nel decreto 112 che prevede l'adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di "servizi pubblici locali di rilevanza economica".
Per le aziende che gestiscono bus, tram e metropolitane, le gare dovrebbero essere, in realtà, un dato acquisito e consolidato a partire dalla legge 422 del 1997 che ha aperto alla concorrenza. Ma, in ragione del cosiddetto "lodo Buttiglione" che ha riaperto la possibilità dell'affidamento "in house" tra il 2002 e il 2004, la liberalizzazione è rimasta lettera morta in molte zone d'Italia (soprattutto nel Sud Italia) e dove invece il servizio è stato messo a gara sono stati gli stessi vecchi gestori ad aggiudicarselo.
L'articolo 23 bis del decreto legge n. 112:
"Servizi pubblici locali di rilevanza economica"
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