Le nonne alla guerra delle biciclette
Oscurati cartelli e indicazioni: “Troppo pericolose le piste ciclabili in viale Cibrario”. Soprannominate "Pantere grigie" le pensionate lottano contro il degrado. Il sindaco Lancione: "La città è di tutti, e un gruppo di anziani non può dettare legge". Protestano i cicloamatori e il Comune promette di rivedere, almeno in parte, i percorsi per le due ruote - da La Stampa del 24.07.2010
26 July, 2010
Federico Genta
CHIERI
Le biciclette disturbano la quiete di chi si gode un po’ di fresco, magari tra le alberate che portano alla stazione ferroviaria? Ci pensano le «Pantere grigie».
Le hanno chiamate così gli stessi residenti, e corre voce che a loro, che agguerrite lo sono davvero, quell’appellativo non dispiaccia proprio per nulla. Anzi. Sono le anziane signore di viale Cibrario. Un lungo rettilineo che dal centro di Chieri porta alla pensilina dei treni che corrono ogni giorno verso Moncalieri e Torino. Il loro compito? Difendere il territorio. Si lamentano con quelli del Comune quando le panchine sono circondate di cartacce e bottiglie vuote. E se nessuno viene a pulire ci pensano loro. Criticano la decisione del Consorzio per la raccolta rifiuti, che ha fatto piazzare i bidoni dell’immondizia proprio a lato della loro bella passeggiata. E adesso hanno individuato i loro ultimi nemici. I ciclisti.
Le «pantere grigie» sono indomite: le loro ragioni sanno farle valere. Dicono che quei pedalatori corrono troppo veloci sul percorso ombroso, circondato dagli alberi. Mettono a rischio la pace e la stessa sicurezza di coloro che, da un po’ di tempo, non hanno più i riflessi per schivare un mezzo a due ruote. E così hanno adottato una soluzione che a loro modo di vedere era la migliore, ottimale per risolvere alla radice il problema.
«Un bel giorno hanno coperto tutti i cartelli della pista, coprendo con una pezza nera il simbolo delle bici» conferma Massimo Gaspardo Moro, presidente di Muoviti Chieri. Che con loro, però, è tutt’altro che tenero. «Le loro lamentele possono anche essere accolte, ma questa non è certo una soluzione. La cosa che più ci stupisce, è che malgrado il passare dei giorni quelle pezze sono ancora lì. Vigili e Comune sono stati informati, ma non è stato preso nessun provvedimento».
Il risultato le «pantere grigie» l’hanno conseguito. tanto che, anche ieri mattina, di ciclisti in viale Cibrario ne passavano davvero pochi. «Meglio così, anche io sono più tranquilla» commenta Elena, una signora sulla settantina che sta tornando a casa carica di borse della spesa. «Sa, non abbiamo mica nulla contro le biciclette. Ma noi vogliamo difendere solo il nostro spazio vitale». Come vostro, ma non è una via pubblica? Risponde Cesarina, 82 anni e un evidente accento veneto. «Abito a Chieri da quarant’anni. Questa è una delle poche zone della città dove si sta bene anche d’estate. La sentiamo nostra perché chi è della zona lo considera il prolungamento della propria casa. E se non fosse per noi sarebbe un disastro». Dica la verità: lei è una delle pantere? «Alla mia età? Vuole scherzare». Da parte sua il Municipio ha incaricato un dirigente per la revisione completa di tutti i tratti ciclabili. Ci potranno essere delle modifiche, ma il sindaco Francesco Lancione esclude che possa essere cancellato il percorso di viale Cibrario.
«La città è di tutti, e non è certo un gruppo di anziani che può decidere le sorti di una strada - sbotta -. Non siamo mica a Roma dove si vuole far correre il gran premio tra le case. Deve prevalere il buon senso, e quelle fasce sui cartelli spariranno al più presto». Le pantere grigie sono pronte alla lotta. Il loro spazio vitale lo difenderanno a ogni costo. Anche di una denuncia.