La Francia decide di investire 55 miliardi per i trasporti pubblici urbani. L'Italia no
L'unione internazionale dei trasporti pubblici, plaude il governo francese per la proposta di legge riguardante il piano nazionale delle infrastrutture e dei trasporti (SNIT) e spera che l'esempio sia replicato in Europa e nel mondo. L'Asstra, Associazione Trasporti: “Le nostre speranze si sono azzerate la settimana scorsa con l'approvazione definitiva della manovra economica senza che si fosse modificata una sola virgola per allontanare dal trasporto pubblico locale del paese lo spettro di una riduzione dei fondi” - dalla newsletter Asstra del 02.08.2010
03 August, 2010
L'UITP, L'unione internazionale dei trasporti pubblici, in un comunicato stampa, plaude il governo francese per la proposta di legge riguardante il piano nazionale delle infrastrutture e dei trasporti (SNIT) presentato lo scorso 13 Luglio dal Ministro dell'ecologia, Jean Luis Barloo. La proposta, che dovrebbe diventare legge entro il 2010, prevede nell'arco di 20/30 anni un investimento totale di 170 miliardi di euro destinato allo sviluppo di sistemi di trasporto alternativi, di cui 55 miliardi di euro riguardanti esclusivamente i trasporti pubblici urbani. L'investimento proposto dal Governo francese è in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti nel piano di azione ambientale del governo, il cosiddetto "Grenelle de l'Environnement" . Questi obiettivi riflettono appieno la strategia internazionale lanciata dall'UITP a giugno 2009, finalizzata a raddoppiare la quota di mercato dei trasporti pubblici a livello mondiale entro il 2025. Per questa ragione l'Associazione internazionale dei trasporti pubblici incoraggia il governo francese a mantenere ferma la barra sulle priorità individuate per gli investimenti e lancia un appello generale affinché l'esempio francese sia replicato in Europa e nel mondo.
"Difficile, se non impossibile – scrive Asstra all'interno della sua ultima newsletter - sperare che l'appello dell'UITP a seguire l'esempio della Francia sia raccolto in Italia. Le nostre speranze infatti - indirizzate non ad ottenere investimenti per sviluppare i servizi di TPL italiani, ma solo a scongiurare i tagli che ne intaccano la mera sopravvivenza - si sono azzerate la settimana scorsa con l'approvazione definitiva della manovra economica senza che si fosse modificata una sola virgola per allontanare dal trasporto pubblico locale del paese lo spettro di una riduzione dei fondi che allo stato attuale è prevedibile tra il 10% ed il 20%, e purtroppo anche oltre. Il nostro sconforto aumenta se si pensa che la manovra economica per mettere al sicuro i conti pubblici della Francia è stata ancora più dura della manovra italiana. Eppure la Francia scommette nella propria ripresa all'insegna dello sviluppo economico sostenibile investendo cifre considerevoli nei trasporti pubblici urbani."