Arpac: aumentano i rifiuti campani
La produzione dei rifiuti solidi urbani aumenta, la raccolta differenziata dipende dalla volontà dei singoli comuni, mentre è sempre più preoccupante la presenza dei rifiuti tossici
29 October, 2008
Nel 2007 è stato registrato un incremento del 7,7% della produzione di rifiuti in Campania. Questo uno dei risultati dello studio dell’Arpac su produzione e gestione dei rifiuti della regione, relativi all’arco temporale 2002-2007. Le tonnellate di rifiuti urbani prodotti sono passate, secondo il rapporto, dai 2.600.000 del 2002 ai 2.800.000 dello scorso anno. La raccolta differenziata resta ferma al palo del 15,55%, ben lontana, dunque, dagli obiettivi prefissati, mentre in crescita costante appare anche la produzione di rifiuti speciali pericolosi.
Il report ha, comunque, rivelato un leggero trend di crescita per la raccolta differenziata relativo però ai singoli comuni. Così dal 2002 al 2007, le province di Salerno, Avellino e Benevento hanno fatto registrare, rispettivamente, incrementi del 123%, 183% e del 122%, mentre a Caserta, la differenziata ha presentato un trend negativo. I comuni virtuosi - sottolinea Alberto Grosso, curatore della ricerca - sono anche quelli in cui è minore la produzione dei rifiuti. Se inseriti in quest'ottica, allora, i risultati raggiunti perdono un po' il loro valore.
Negli ultimi anni, è, inoltre, aumentata costantemente la produzione di rifiuti speciali pericolosi, passando dalle 736 tonnellate del 2003 alle oltre 1.200 del 2005. I comuni che ne producono di più sono Pomigliano d'Arco e Casoria, in provincia di Napoli. Lo studio segnala anche i flussi in ingresso di questo tipo di rifiuti. La Campania ne importa 260 mila tonnellate - afferma Grosso - e ne esporta quasi 900 mila. Un dato che dimostra come la nostra regione non sia autosufficiente dal punto di vista dello smaltimento.