Rebus sulla Ztl di Torino
Il Comune perderà un milione e novecentomila euro dalla Regione? La nuova delibera regionale dice che i finanziamenti sono “condizionati” all'apertura al traffico alle auto a gpl e metano. Per ora Torino ha confermato i criteri della Ztl senza prender posizione sulla delibera regionale
02 September, 2010
Rebus sui finanziamenti e/o sui regolamenti della Ztl nel centro di Torino dopo la nuova delibera regionale di agosto che muta i criteri.
Vi diamo gli elementi del rebus: la soluzione potrà venire solo da ulteriori passi tra la Regione, che ha cambiato delibera, la Provincia, che deve fare da filtro e da coordinamento, e il Comune di Torino che gestisce la Ztl e aspetta il finanziamento, che dovrebbe essere di un milione e novecentomila euro.
La nuova delibera regionale apparentemente dà vasti poteri interpretativi alle province. Sarà la Provincia a decidere se misure di limitazione del traffico diverse da quelle prospettate dalla Regione (20% della viabilità cittadina per almeno 3 ore) sono altrettanto valide e quali opere – tipo cartelli, telecamere o altro – sono funzionali alla Ztl e quindi cofinanziabili. Per tutto ciò c'è tempo fino a metà 2011, il che significa anche che lo stanziamento viene rinviato.
Ma c'è un punto che sembra sottratto alla discrezionalità delle province. Quando si dice che i finanziamenti sono condizionati alla apertura delle Ztl ai veicoli a più basso impatto ambientale, identificati come quelli a gpl, metano ed elettrici.
Questo punto apre tutto un dibattito teorico, politico, trasportistico sulle limitazioni al traffico in chiave anti-smog. Nel linguaggio tecnico inglese si parla di “pollution charging” quando si fanno pagare i veicoli più inquinanti, e “congestion charging” quando si fanno pagare tutti i veicoli perchè il problema è il traffico....Nell'esperienza italiana le ZTL sono nate come strumento di limitazione del traffico punto e basta, indipendentemente dalla marmitta. Entrano solo i residenti e coloro ai quali si dà il permessso valutando che sia necessario. Poi in alcuni casi si sono aggiunte misure che le hanno in parte o in tutto trasformate in Ztl “ambientali” dedicate ai veicoli meno inquinanti. (In genere concedendo però ai residenti di usare l'auto anche Euro0) A Milano non ci sono divieti ma tariffe da pagare a seconda del tipo di veicolo. Torino aveva una Ztl più piccola, di tipo tradizionale a permessi e una più estesa di tipo “ambientale” con esclusione dei veicoli fino a Euro2 diesel. (Ma senza controllo telecamere.)
Torino ha deciso di creare una nuova Ztl più larga, di tipo tradizionale (cioè permessi per categorie e necessità, non per marmitta), e controllata dalle telecamere. La “condizione” di cui parla la delibera regionale sembra andare frontalmente contro la scelta torinese. Da un punto di vista teorico, perchè aprirebbe le porte a tutte le auto a gpl e metano e non solo a quelle immatricolate in provincia di Torino (che da sole sfiorano forse le 100 mila.) Dal punto di vista pratico perchè comporterebbe una complessa revisione dei criteri delle telecamere. (Probabilmente ogni veicolo a gpl e metano dovrebbe fare una pratica di permessi.)
Ma innanzitutto, da un punto di vista pratico e amministrativo, si tratta di capire se condizionare significhi una sorta di persuasione, di auspicio o se è una condizione tassativa che porta a negare il finanziamento, o a ridurlo. Se vale solo per non cofinanziare le spese sostenute dopo il varo della delibera regionale stessa (agosto 2010) o anche quelle precedenti.
Finora il Comune di Torino ha confermato i criteri della Ztl come se niente fosse, e non ha preso posizione sulla delibera della Regione.