Acerra, nuovo stop per l'inceneritore
Bloccate di nuovo due linee dell’impianto di Acerra. L’inceneritore brucia un terzo dei rifiuti, il resto va in discarica. Intanto, la Regione parla di un nuovo impianto a Giugliano, che bruci le ecoballe, che avrebbe dovuto invece smaltire Acerra e crescono i dubbi sull’effettivo funzionamento dell’impianto
10 September, 2010
Da quando è entrato in funzione, l’inceneritore di Acerra non ha mai funzionato a pieno regime. In un anno e mezzo si son susseguiti blocchi delle varie linee, prima per motivi di star up, poi per ragioni di manutenzione. Da ieri, l’ennesimo stop. Questa volta è toccato alla seconda ed alla terza linea dell’impianto, ma le ragioni non sono ancora chiare. Sta di fatto che l’inceneritore, al momento, sta bruciando solo un terzo dei rifiuti per cui era stato realizzato. Tutto il resto va, quindi, in discarica.
Immediate le polemiche, soprattutto da parte di Tommaso Sodano, ex presidente della Commissione Ambiente che ha dichiarato: ad un anno e mezzo dall’inaugurazione in pompa magna del 26 marzo 2009, l’inceneritore di Acerra non funziona per nulla. Sodano continua dicendo: nella zona del Pantano, quella limitrofa all’inceneritore, le polveri sottili hanno sfiorato i valori massimi ben 250 giorni su 500, stando ai dati Arpac.
Intanto, fa riflettere che ad Agosto la nuova amministrazione regionale abbia cominciato a paventare l’ipotesi di costruire un altro impianto di incenerimento, di cui fino a prima dell’annuncio non si era mai parlato, a Giugliano. La Regione ha indicato come ragione d’essere del nuovo inceneritore, il trattamento delle eco balle, che avrebbero dovuto essere smaltite nell’impianto di Acerra.
Il dubbio è che questa proposta sia legata proprio al cattivo funzionamento dell’impianto di Acerra, finora mai ammesso dall’ex commissario ai rifiuti, Guido Bertolaso.