Educazione ambientale, chiusi i Lea della provincia di Roma: 21 operatori disoccupati
Chiusi i Laboratori di educazione ambientale della provincia di Roma, gestiti finora grazie a un cofinanziamento regionale. Il contratto triennale dei 21 dipendenti è infatti scaduto, senza che siano state ancora proposte soluzioni per il futuro. In attesa della Regione, è atteso nelle prossime settimane un incontro tra Provincia e sindacati
17 September, 2010
Ancora senza soluzione la vicenda dei Laboratori di educazione ambientale (Lea) della provincia di Roma, e dei 21 dipendenti rimasti per il momento senza lavoro. «Siamo a casa da lunedì 13 settembre – racconta Paola Grandi, operatrice di uno dei laboratori di Roma – e cioè da quando è scaduto il nostro contratto triennale con la società in house della Provincia (Capitale Lavoro spa, ndr)». Contratto che non può essere ulteriormente prorogato, dopo i 36 mesi consecutivi di lavoro già svolto. La situazione finanziaria dei Lea è precipitata nell'ultimo anno, quando è venuta a mancare una parte del finanziamento della Regione Lazio che, insieme alla Provincia di Roma, sostiene economicamente le strutture.
In assenza di operatori, e con le attività già ferme da mesi a causa dello stato di agitazione dei dipendenti, i laboratori sono chiusi da lunedì. «Ci risulta – continua Grandi – che martedì 21 settembre la Provincia dovrebbe incontrare di nuovo in via ufficiale le organizzazioni sindacali, ma siamo ancora in attesa della conferma definitiva del vertice». La speranza degli operatori al momento disoccupati è che l'Ente avanzi una proposta concreta per salvare i loro posti di lavoro e le attività di educazione ambientale che i Lea portano avanti da dieci anni.
L’ambiente precario - da Terra del 15.09.2010