La crisi dei rifiuti: cassonetti incendiati
È allarme. Polemiche e scaricabarile sulla nuova emergenza spazzatura. E intanto riappare il fenomeno dei cassonetti dati alle fiamme nella notte - City Napoli
23 September, 2010
Una autunno che si annuncia difficile sul fronte dei rifiuti. Nella nuova crisi, infatti, che sta investendo la città ricomincia anche il fenomeno incendi. I vigili del fuoco ieri hanno segnalato una decina di interventi - a partire dalla mattina - sui roghi appiccati sui cassonetti in diversi quartieri della città. L’abitudine di dare alle fiamme i rifiuti accantonati nelle strade, nella città di Napoli e in provincia, provocò una emergenza nella emergenza negli anni scorsi, quando la Campania si trovò nella impossibilità di smaltire i rifiuti, finendo all’attenzione della cronaca internazionale.
11 milioni di euro
“Se non saranno liquidati con urgenza dalla Provincia di Napoli gli 11 milioni di euro dovutici per la gestione degli impianti di trito vagliatura (gli ex Cdr) Asia non potrà più pagare i fornitori e manutenere gli automezzi”. È l’allarme lanciato ieri dall’assessore comunale all’Igiene Urbana, Paolo Giacomelli. La gestione degli Stir di Tufino e Giugliano, chiarisce, sta scavando una ulteriore voragine nei conti della controllata del Comune. Inoltre, il termovalorizzatore di Acerra funziona ormai da un mese con una sola linea su tre. Gli sversatoi ricevono ogni giorno la quasi totalità delle 7200 tonnellate di spazzatura prodotte in Campania e sono in via di esaurimento.
Cumuli e polemiche
Una risposta indiretta, quella dell’assessore, anche a Bertolaso, che aveva parlato di disservizi dell’Asia. E così, mentre si moltiplicano i sacchetti nelle strade, si fa più virulenta la polemica e lo scaricabarile sulle responsabilità della nuova crisi (che peraltro il Comune aveva detto che sarebbe rientrata l’altro ieri)