Il riciclo dà una mano al clima
Il recupero e il riciclo nel 2006 hanno evitato all'Italia la produzione di 55 milioni di tonnellate di CO2. Un rapporto dell'Istituto Ambiente Italia stima che si possano ridurre i consumi energetici di ulteriori 5 milioni di tep, pari al 32% dell'obiettivo nazionale di efficienza energetica al 2020 - da EcosportelloNews
04 November, 2008
A dare una mano all'Italia nel raggiungere gli obiettivi salva-clima ci sarà anche il settore del recupero e del riciclo dei rifiuti. Un comparto che nel 2006 ha evitato la produzione di circa 55 milioni di tonnellate di CO2, con un risparmio energetico di 15 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti di energia primaria. Questi alcuni dati contenuti nel rapporto "Il riciclo ecoefficiente - Performance e scenari economici, ambientali ed energetici" redatto dall'Istituto Ambiente Italia e promosso dai consorzi di recupero (Cial, Cobat, Comieco, Coou, Cna, Corepla), da Fise Unire (Unione nazionale imprese recupero), Federambiente e MP Ambiente.
In uno scenario che considera un ulteriore sviluppo del 15% dell'industria del riciclo, la stima prevede la possibilità di ridurre i consumi energetici di ulteriori 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, pari al 32% dell'obiettivo nazionale di efficienza energetica al 2020, oltre a ridurre le emissioni di anidride carbonica di più di 17 milioni di tonnellate, pari al 18% del totale delle tonnellate da ridurre al 2020.
Si tratta di un'industria in crescita (nel 2007 ha segnato +17,2%), che tra il 2000 e il 2005 ha visto aumentare le imprese del 13% (circa 2.500 in totale) e gli occupati del 47%. Nel complesso, stima il rapporto di Ambiente Italia, nel 2007 sono state avviate a recupero e riciclo circa 52 milioni di tonnellate di rifiuti.
Il sistema "ha dato vita a un vero e proprio comparto industriale - ha spiegato Duccio Bianchi, autore dello studio - tecnologicamente avanzato". Secondo Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, "esiste un made in Italy che anche nel settore del riciclo può rappresentare parte dell'offerta industriale rivolta ai Paesi emergenti, dove il riuso delle risorse è strategico".