Ortis (Aeeg): “Da certificati bianchi taglio di 18 milioni di tonnellate CO2, occorre armonizzarli con gli incentivi per le rinnovabili”
Secondo il presidente dell'Autorità per l’energia elettrica e il gas, il meccanismo dei certificati bianchi (i titoli di efficienza energetica che le aziende distributrici di energia possono acquisire o comprare per raggiungere i propri obiettivi di riduzione degli sprechi) ha dato risultati molto superiori alle attese, consentendo di tagliare le emissioni di co2 di 18 milioni di tonnellate in 5 anni. Per questo, l'autorità propone di applicarli anche al mercato delle rinnovabili, così da rendere più stabile e chiaro l'assetto normativo dei vari sistemi di incentivi
20 October, 2010
«Grazie ai certificati bianchi, negli ultimi cinque anni, sono stati risparmiati circa 6,7 milioni di tep (tonnellate equivalenti di petrolio), pari alle emissioni in atmosfera di 18 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2)». Lo ha reso noto il presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg), Alessandro Ortis, intervenendo alla Conferenza Nazionale sull'efficienza energetica organizzata a Roma dall'associazione Amici della Terra. Sono i numeri di un successo, che hanno spinto la stessa Autorità a proporre che i meccanismi di mercato applicati ai certificati bianchi vengano estesi anche all'incentivazione delle fonti rinnovabili. «Ciò consentirebbe – ha precisato Ortis – di migliorare l'integrazione tra promozione di fonti rinnovabili ed efficienza energetica (certificati bianchi, detrazioni fiscali, conto energia, etc), assicurando una maggiore continuità nelle politiche incentivanti e, quindi, negli investimenti in questo settore».
Il valore del risparmio energetico ottenuto grazie ai certificati bianchi è stato superiore agli obiettivi nazionali per il quinquennio 2005-2009, fino ad equivalere, come ha precisato lo stesso Ortis, «alla produzione annua di una nuova centrale elettrica da oltre 750 megawatt». È stato, in pratica, come una città di quasi 1,8 milioni di abitanti non avesse consumato energia per un anno intero. «Occorre – ha concluso il presidente dell'Autorità – ottimizzare i meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, eliminando distorsioni, sovrapposizioni e opacità, anche attraverso una razionalizzazione del quadro normativo».
I certificati bianchi (o titoli di efficienza energetica) sono stati introdotti nel 2005 e sono uno dei sistemi per incentivare la razionalizzazione dei consumi energetici. In pratica, ogni certificato attesta una riduzione del consumo di energia primaria pari ad una tonnellata equivalente di petrolio (tep). I titoli sono emessi dal Gestore del mercato elettrico (Gme) a seguito della certificazione da parte dell'Aeeg del risparmio conseguito e possono essere richiesti dai cosiddetti “soggetti obbligati” (distributori di energia elettrica e di gas con più di 100.000 clienti finali) oppure dalle società operanti nei settori dei servizi energetici (le Esco, Energy services companies) che abbiano realizzato interventi di riduzione dei consumi energetici a favore di clienti finali (come, ad esempio, l'installazione di elettrodomestici o motori industriali ad alta efficienza, di sistemi solari termici o a biomassa, oppure interventi di isolamento termico degli edifici, etc). Una volta acquisiti, i certificati bianchi possono essere oggetto di compravendita tra i differenti operatori, o attraverso contratti bilaterali oppure in un apposito mercato organizzato dal Gme. L'acquisto di titoli di efficienza da altri operatori da parte delle grandi società distributrici di energia concorre al raggiungimento dei rispettivi obiettivi di riduzione dei consumi.