Piano energetico e illusioni
Tra misure minime spacciate per straordinarie e pratiche già viste, ecco perchè il Master Plan di Alemanno è fumo negli occhi - da Terra del 20.10.2010
20 October, 2010
di Sergio Ferraris
Sul fatto che i comuni si dotino di un piano energetico, magari orientato verso le rinnovabili e l’efficienza energetica non ci sarebbe nulla di male, ma è sulla qualità di questi piani che bisogna discutere e se si dovesse dare un voto a quello adottato dal Comune di Roma di sicuro non si raggiungerebbe la sufficienza. «È veramente incredibile l’opera di maquillage energetico con la quale il Sindaco Alemanno vuole gettare fumo negli occhi per l’ennesima volta ai cittadini di Roma, con la sua presunta Terza Rivoluzione Energetica che è un insieme di pratiche già viste e in buona parte già in via di realizzazione da parte dei privati. – afferma il Presidente nazionale e Capogruppo in Regione Lazio dei Verdi per la Costituente ecologista, Angelo Bonelli, Il Master Plan energetico voluto dal centrodestra è prima di tutto un’agenda delle buone intenzioni poiché non fissa obiettivi vincolanti in termini di riduzione dei consumi energetici, di potenza rinnovabile installabile e sono previsti solo una serie di interventi spot, oltretutto con tecnologie arretrate».
Il progetto, infatti, prevede l’utilizzo della cogenerazione quando in tutta Europa i nuovi impianti centralizzati sono a trigenerazione (caldo-freddo-elettricità) e spesso lavorano accoppiati anche con il solare termico, mentre la micro cogenerazione domestica accessibile a tutti è già una realtà ad Amburgo in Germania, dove con il progetto dei micro generatori si è salvato dalla crisi un intero stabilimento della Wolksvagen. Gli unici dati vincolanti che si leggono nel piano sono quelli relativi alle emissioni di CO2 che sono in realtà quelli europei al 2020 con un ipotetico 46% al 2030 che però è un obiettivo privo delle misure specifiche per raggiungerlo.
Sono previsti “dall’innovativo piano” una copertura del 50% dell’illuminazione pubblica con i led a basso consumo, cosa ovvia e scontata nel momento in cui si sostituiscono le lampade per la manutenzione e il completamento della sostituzione dei contatori elettrici con quelli elettronici: cosa che le aziende di distribuzione elettrica hanno già effettuato per conto proprio all’80%. Altre azioni “straordinarie” sono quelle previste in qualsiasi protocollo per gli acquisti verdi nelle pubbliche amministrazioni come la sostituzione delle lampade a bassa efficienza alla fine del loro ciclo di vita con altre ad alta efficienza negli uffici del Comune di Roma.
Capitolo a parte quello delle biomasse da potatura il cui utilizzo, sempre in sistemi solamente cogenerativi, di sicuro non è una pratica rivoluzionaria, ma semplicemente di buon senso. Mentre per quanto riguarda la mobilità elettrica, quella prevista per la Capitale è poco più di un’aspirina visto che si prevede di installare 200 colonnine di carica a per i mezzi elettrici, mentre Londra è già a quota 2.000. Il tutto a fronte di 700mila motocicli alimentati a combustibili fossili circolanti nella capitale. Al sindaco Alemanno, in ultima analisi, per avere proposte più innovative sarebbe bastato un giro per l’Europa, dove le buone pratiche per l’energia sono applicate da decenni, senza dover scomodare personaggi illustri e costosi.