Ilva di Taranto: in arrivo limiti anti-inquinamento da benzo(a)pirene e da diossina
Mercoledì 27 Ottobre 2010 l’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro ha presentato il disegno di legge sulle misure urgenti per il contenimento dei livelli di benzo(a)pirene nell’area di Taranto. Nel frattempo l’Ilva di Taranto, in virtù di un’altra legge regionale, dovrà abbattere le diossine a 0,4 nanogrammi per metro cubo(ng/m3) entro il prossimo 31 dicembre. E a Taranto arrivano anche "Le Iene" di Italia 1 a occuparsi del caso
27 October, 2010
Giro di vite normativo sull’Ilva di Taranto. L’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro, accompagnato dai dirigenti del servizio ecologia e dell’ufficio inquinamento Antonello Antonicelli e Caterina Dibitonto, promuove il disegno di legge sulle misure urgenti per il contenimento dei livelli di benzo(a)pirene nell’area di Taranto. “La legge è stata pensata - spiega Nicastro - con riferimento alla situazione tarantina poiché nella città jonica le centraline dell’Arpa hanno da tempo evidenziato livelli non accettabili di benzo(a)pirene”.
La città di Taranto era compresa nell’elenco degli agglomerati urbani (con una popolazione superiore a 150.000 abitanti) e industriali per i quali il decreto ministeriale del 25 novembre 1994 prevedeva il raggiungimento del valore di 1 nanogrammo per metro cubo dal 1 gennaio 1999. Per questo la legge regionale restringe il campo di applicazione a tale area.
“Fino a poco tempo fa –continua Nicastro- la norma nazionale prevedeva un immediato intervento in casi del genere, ma il Governo, con il recente decreto legislativo 155/2010, ha rimandato al 2012 il raggiungimento del valore-obiettivo fissato dall’UE (1 nanonogrammo/metrocubo).
Per questo motivo la Regione ha predisposto la norma “anti-benzo(a)pirene” che prevede un intervento immediato, da attuare nel “più breve tempo possibile”. Dopo i monitoraggi avviati a seguito dei superamenti citati, la Regione intende avviare i necessari piani di risanamento per risolvere tale situazione. Alle aziende che immettono benzo(a)pirene in atmosfera sarà chiesto di applicare ogni misura necessaria per ridurre in maniera consistente tali immissioni. Il tutto avverrà sotto il coordinamento e lo stretto controllo dei tecnici della Regione e dell’Arpa.
“Ancora una volta – conclude l’assessore - la Regione Puglia si pone all’avanguardia in Italia per la propria legislazione, volta alla salvaguardia della salute e dell’ambiente.
Riguardo alla problematica della diossina l’Ilva di Taranto ha messo a punto il sistema di iniezione di carbone, per contenere le emissioni delle diossine nei limiti prescritti dalla legge regionale. Entro il prossimo 31 dicembre, infatti, dai camini dello stabilimento siderurgico uscirà una quantità non superiore a 0,4 nanogrammi per metro cubo (somma di
PCDD e PCDF, Policlorodibenodiossine e policlorodibenzofurani).
Questo è il limite invalicabile prescritto dalla legge regionale pugliese n. 44 del 19 dicembre 2008 per l’Ilva. Ulteriore passo, dopo quello del 1 aprile 2009, data entro la quale la società di Emilio Riva ha dovuto ridurre le emissioni a 2.5 nanogrammi per metrocubo con l’applicazione di Urea, per raggiungere l’obiettivo finale in linea con la normativa europea e regionale.
I risultati raggiunti e comunicati all’ARPA Puglia durante la fase sperimentale precedente al collaudo dell’impianto a carbone attivo indicano che, in proporzione all’aumento iniettato di carbone attivo, diminuisce l’emissione di diossina. Nello specifico si è appurato che con 120 kg di carbone attivo iniettato per ora si ha un'emissione di diossina pari a 0,7-0,4 nanogrammi per metro cubo.
Arrivano a Taranto anche Le Iene di Italia Uno con una puntata speciale. Tra gli intervistati Giorgio Assennato (direttore Arpa Puglia), Nicola Vendola (Presidente delle Regione Puglia), Grazia Benedetto e Pietro Minardi (medici pediatri del Fondo antidiossina Taranto Onlus), e Fabio Matacchera (presidente del Fondo Antidiossina Taranto Onlus).