Il Comune ferma l’ecobus dell’Università Milano Bicocca
Dal 2 novembre sospeso il servizio navetta gratuito che porta studenti e dipendenti, mille persone al giorno, dalla stazione ferroviaria di Milano Greco al polo universitario. Fa concorrenza all’Atm e quindi niente autorizzazione. Ora si dovranno cambiare due o tre mezzi per arrivare ai campus e molti riprenderanno a usare l’auto
01 November, 2010
Stop all’ecobus gratuito della Bicocca. Così dal 2 novembre studenti e docenti, in media mille persone al giorno, non potranno più utilizzare la navetta ecologica che collega la stazione ferroviaria di Milano-Greco all’Università Bicocca. Il bus “verde” impiega dieci minuti a percorrere il tragitto dalla stazione al polo universitario. Ora, studenti, docenti e impiegati, dovranno cambiare due o addirittura tre mezzi, oppure andare a piedi.
Ma per Palazzo Marino l’ecobus fa concorrenza all’Atm. Così niente rinnovo dell’autorizzazione dal Comune di Milano con la conseguenza che l’Università dovrà annullare il servizio, tra l’altro interamente pagato dall’Ateneo.
Intanto gli studenti minacciano battaglia. E’ prevista un’assemblea per decidere le forme di protesta e chiedere il ripristino di un servizio che era utile a tante persone.
La eco-navetta universitaria, la prima ad essere varata in Lombardia, era stata inaugurata nel maggio 2006 con l’obiettivo di favorire la mobilità sostenibile. A promuoverlo l’ufficio Mobility dell’Ateneo milanese. Dotato di 56 posti e accessibile anche ai disabili, il bus è un mezzo ibrido a ridotto impatto ambientale con alimentazione elettrico-diesel.
Nel 2009 l’Università aveva bandito una gara per l’affidamento del servizio di trasporto navetta. In quell’occasione l’Atm presentò una diffida perché ritenne violato il suo contratto di servizio. La Bicocca richiese subito un parere al Comune ma in 60 giorni non ottenne alcuna risposta. Scattò quindi la regola del silenzio-assenso e l’Università assegnò il servizio a una ditta di Bari. Palazzo Marino però intervenne bloccando l’appalto con la motivazione che l’ecobus avrebbe consentito di viaggiare gratis a tutti e non solo a studenti e dipendenti. Una concorrenza sleale secondo il Comune. Ma l’azienda di Bari fece ricorso al Tar e lo vinse. Ora si apre una nuova pagina con il rifiuto dell’autorizzazione. Intanto, molti ricorreranno all’auto.