In corso Racconigi il mercato del riciclo aiuta i nuovi poveri
L'invenduto degli ambulanti distribuito gratis dall'Associazione Archimente, su segnalazione di parrocchie, servizi sociali ed associazioni - da La Stampa del 09.11.2010
09 November, 2010
Letizia Tortello
La piccola Abir, 9 anni, e la sua mamma sono marocchine. Mano nella mano, cappuccio in testa l’una, velo intorno al volto l’altra, si presentano timide nei locali della circoscrizione 3, in via Moretta. Lì, ad aspettarle, ci sono 5 buste piene di verdura e frutta fresca, proveniente dalle bancarelle di corso Racconigi, raccolto dell’invenduto del giorno. Sono due delle 50 persone selezionate dal progetto «S.o.s. Spesa ortofrutticola Solidale», la prima esperienza organizzata di riciclo a costo zero di cibo del mercato. Da sabato scorso e per tutti i fine settimana (fino a marzo) l’Associazione Archimente recupera dagli ambulanti quello che andrebbe buttato. Sulla base delle segnalazioni di servizi sociali, parrocchie e associazioni, ridistribuisce le eccedenze ai poveri del quartiere. Gratuitamente. In cambio chiede la disponibilità, un giorno al mese, di andare ad aiutare a trasportare la merce. L’idea etica e pratica è di combattere gli sprechi. Meno costi di smaltimento per il mercato, più cibo per tutti. «Le persone che appartengono alla cosiddetta fascia grigia sono aumentate», commenta Daniele Valle, coordinatore della commissione commercio e organizzatore dell’iniziativa. E spiega chi sono: «Singoli o nuclei familiari che hanno oggi reali difficoltà, ma non ancora così deboli da finire dentro i canali di sostegno dei servizi sociali». Stefano Romano, presidente Archimente, aggiunge: «Coniugando queste esigenze con il crescente invenduto dei mercati, cerchiamo di coprire questi spazi di povertà». Anche con le seconde scelte ci si può sfamare, come commenta il presidente della 3, Michele Paolino. «È un gesto di solidarietà e una forma educativa per tutti».Tra coloro che usufruiscono del servizio, metà sono italiani. Una di questi è Luisa Bonola, 84 anni, piemontese doc, ex sarta in una rinomata casa di moda. Uno di quei personaggi che certo non ti aspetti di incontrare. Fa il suo ingresso: cappotto ciclamino, guanti, un raffinato berrettino. Felice che l’abbiano scelta per la spesa solidale. Con 500 euro di minima al mese e un affitto alle case popolari, la vita è diventata difficile. «Mi dia due peperoni, gialli che mi piacciono di più. Due cipolle, un cavolfiore e il sedano». Non è abituata a non pagare: «prendo poco, lascio la precedenza a chi ha più bisogno». Arriva Michele Sannà, 53 anni, iscritto alle liste di collocamento da 3. Mangia e si veste da tempo con l’assistenza della parrocchia. Sabato, il progetto era alle battute d’inizio. Ma già molti commercianti hanno aderito. Rocco Caglioti ambulante di frutta e verdura, non cela l’entusiasmo: «Ci sembra importante sostenere questa bella iniziativa. Una volta c’erano i ricchi, i meno ricchi e i poveri. Oggi i ricchi e i poveri. Sa quanta gente a fine mercato viene a rovistare nei cassonetti?». Youness Boudir, 23 anni e proprietario di un banco, invece non si è convinto a partecipare: «So che così potrei sfamare qualche mio fratello marocchino, ma non va bene prendere le cose gratis. Il mangiare te lo devi guadagnare, come faccio io». Il sogno di Archimente è di estendere l’iniziativa a corso Brunelleschi e Porta Palazzo.