La denuncia di Repubblica sull’art. 1 del decreto rifiuti
Il decreto è entrato in vigore, eppure ancora non sono chiari i meccanismi di rimborso per i cittadini che portano i rifiuti riciclabili alle piattaforme del Conai, non sono state specificate le localizzazioni delle piattaforme stesse e chi gestisce quelle esistenti (destinate a legno, carta e plastica) non ha ancora ricevuto informazioni al riguardo. Di seguito l’articolo di Repubblica del 12/11/08
12 November, 2008
Differenziata, le piattaforme fantasma
Ma Bertolaso non ci sta: "Sono sbigottito dalle critiche"
Non esistono ancora spazi pronti per raccogliere la carta o il legno "Noi non ci siamo ancora organizzati. I contributi? Tocca al Conai"
an.car.
Trentuno ottobre, Palazzo Chigi. Bertolaso annuncia la grande svolta che nel decreto legge sui rifiuti il governo ha messo in cima a tutto, articolo 1. «Ogni cittadino può andare con la spazzatura alla mano alla più vicina piattaforma Conai e ricevere un compenso economico per i rifiuti riciclabili. Faremo in modo che il servizio possa essere attivo in tempi brevi». Ieri, sempre Roma, tavolo per la gestione sostenibile delle risorse dei rifiuti. Sempre Bertolaso: «Il decreto è in Gazzetta Ufficiale solo da pochi giorni, non è ancora stato convertito e già veniamo criticati perché a fronte della possibilità data ai cittadini di portare i rifiuti differenziati nelle isole ecologiche, non sono ancora stati definiti i meccanismi di rimborso».
La scoperta della beffa delle piattaforme rende il sottosegretario di Berlusconi «assolutamente sbalordito e sbigottito dalle critiche». In realtà non sono definiti i meccanismi di rimborso, ma soprattutto non sono definite le localizzazioni delle piattaforme, come ammesso dai vertici di Conai. Quelle che già esistono, sono destinate al conferimento degli imballaggi (legno, carta e plastica) da parte di aziende municipalizzate e Comuni. E sono spiazzate anche loro. Basta provare. Basta fare un giro. Asi Pascarola, Caivano, strada statale Sannitica, azienda Di Gennaro. Sono attrezzati per raccogliere carta e legno. Dicono: «Non ci siamo ancora organizzati. I contributi? Tocca al Conai elargirli. Vuole i numeri di telefono?». Stessa statale, qualche chilometro oltre, Casoria. La ditta si chiama Campania Macero. Qui accettano solo carta. O meglio accetterebbero. «È una cosa nuova per noi. Per rilasciare un compenso avremmo bisogno di un certificato di consegna. Chi lo prepara? Noi stessi? Non è chiaro. Bisognerebbe chiedere al Conai, con il quale in realtà non abbiamo rapporti». Come? Campania Macero risulta ufficialmente una piattaforma Conai. «Sì - spiega un uomo - così risulta. Siamo iscritti al loro elenco. Ma non abbiamo rapporti con Conai».
Un mondo tutto da scoprire, quello delle piattaforme. San Vitaliano, via Palmola, qui ha sede la C2L, una srl che raccoglie carta. «La consegna? Certo che si può». Sembrano i primi a essersi attrezzati. «Ma non da oggi. Qui si fa da sempre». Da sempre? Un privato cittadino può portare la carta qui, da sempre? «Certo. Qui si consegna dalle 8 alle 13, e dalle 15 alle 18». E il compenso? «Niente. Nessun compenso. Soldi non ne diamo. Anzi, per scaricare si paga». Via Cannola al Trivio, la An. Ca. accetta carta, legno e plastica. Rispondono: «È la prima persona che parla di compensi per i cittadini. Sicuro? Ma forse si tratta di uno sconto sulla tassa?». Insomma, le piattaforme sono a zero. Gli arresti invece ci sono già. Walter Facciotto, vicedirettore nazionale Conai, ha chiamato in causa i Comuni: «Immagino siano loro a dover organizzare luoghi di conferimento». L´accordo quadro è stato stipulato con l´Anci, la loro associazione. Vincenzo Cuomo, sindaco di Portici e coordinatore provinciale napoletano dell´Anci, chiarisce: «Dalle dichiarazioni di Facciotto capisco che toccherebbe a noi. Ma i Comuni non possono allestire piattaforme Conai. Possiamo individuare aree per siti di stoccaggio provvisorio e di smaltimento. E poi non mi pare che un cittadino virtuoso sia in grado di portare fino a 100 chili al giorno presso le piattaforme. A meno che non si voglia ripristinare l´antica figura del "cartonaro". È già chiaro così che si tratta di piccoli rimborsi a fronte di grandi quantità di materiali. Sarebbe stata utile una politica preventiva e di concertazione. Forse su quelle parti che tendono a incentivare le consegne, si fa ancora in tempo».
E mentre i cittadini sognano i rimborsi, i Comuni fanno i primi conti in tasca alla differenziata. Cuomo dice: «Uno dei problemi più seri è che lo start-up della raccolta, anziché prevedere un risparmio, impone un aumento dei costi. In Campania l´umido si smaltisce al doppio del costo dell´indifferenziato. La discarica ci costa 106 euro a tonnellata contro i 200 del riciclabile».