Efficienza energetica, la proroga al 2011 della detrazione Irpef del 55% potrebbe saltare
Il vice ministro dell'Economia, Giuseppe Vargas, ha annunciato che, salvo colpi di scena, la detrazione Irpef per gli interventi di efficienza energetica degli edifici non troverà posto nella nuova Finanziaria. Troppo poche le risorse a disposizione per confermare il sistema di incentivi che ha consentito agli italiani di realizzare oltre 600mila interventi tra il 2007 e il 2009. Immediate le proteste dell'opposizione e del mondo ambientalista
11 November, 2010
Sarebbe saltata la proroga al 2011 della detrazione Irpef del 55% sulle spese per migliorare l'efficienza energetica degli edifici attraverso l'installazione di cappotti termici, infissi doppi, caldaie a condensazione, etc. In base alle anticipazioni trapelate negli ultimi giorni dal ministero dello Sviluppo Economico, la misura avrebbe dovuto essere inserita nella legge di stabilità (ex Finanziaria) dal maximendamento del Governo, ma il vice ministro dell'Economia Giuseppe Vegas ha annunciato che, salvo colpi di scena, non sarà così. La causa della cancellazione dipende dalla ristrettezza delle risorse disponibili per il maxiemendamento: solo 5,5 miliardi a fronte dei 7 che, secondo il ministro Tremonti, sarebbero stati necessari per «soddisfare le esigenze minime». La detrazione del 55% dovrebbe dunque restare in vigore solo fino alla fine del 2010.
La notizia ha suscitato un immediato coro di reazioni e polemiche. Secondo il presidente nazionale dei Verdi per la Costituente ecologista, Angelo Bonelli, il taglio del bonus fiscali per le ristrutturazioni energetiche rappresenterebbe «il colpo mortale alla modernizzazione del Paese e mette a rischio decine di migliaia di posti di lavoro legati all'economia eco-sostenibile». Duro anche il commento di Ermete Realacci, responsabile green economy del Partito Democratico: «L'esclusione dalla legge di stabilità per il 2011 della stabilizzazione del credito di imposta del 55% per gli interventi di miglioramento energetico delle abitazioni sarebbe un atto gravissimo, contro un settore fondamentale per l'economia del paese e le politiche ambientali. Il Pd contrasterà con ogni mezzo questa scelta profondamente sbagliata». Stupore e perplessità sono stati espressi anche dal presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, che ha definito le detrazioni del 55% «il più lungimirante intervento di sviluppo sostenibile introdotto negli ultimi anni in Italia». Secondo l'ambientalista, cancellarle sarebbe «un gravissimo errore, che provocherebbe danni assai rilevanti per le imprese e le famiglie». Se la decisione dovesse essere confermata, Legambiente minaccia di scendere in piazza e di chiedere, «se sarà necessario», l'intervento dell'Unione Europea.
Secondo i tecnici del ministero dello Sviluppo Economico, grazie al sistema delle detrazioni fiscali sono stati oltre 600mila gli interventi realizzati in Italia tra il 2007 e il 2009 per migliorarne l'efficienza energetica degli edifici. L'Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) stima inoltre che tra il 2007 e il 2009 i privati hanno investito 7,9 miliardi per effettuare interventi agevolati dal regime degli incentivi, e che il totale arriverà a 11,1 miliardi (pari a 6,1 miliardi di detrazioni) per la fine del 2010.