A Bari il 3° Forum “Energia e Territorio Beni Comuni - Puglia”
Sabato 13 novembre 2010 in Piazza Umberto I e in Piazza Libertà in serata, si terrà il terzo incontro regionale “Forum Energia e Territorio Beni Comuni”, organizzato dai comitati, dalle associazioni e dai movimenti pugliesi. All’ordine del giorno la questione energetica e la mancata chiusura del ciclo dei rifiuti
11 November, 2010
Secondo la tesi dei comitati la Regione Puglia produce energia in quantità doppia rispetto al proprio consumo. Si potrebbe evitare dunque la costruzione ex novo di impianti di incenerimento rifiuti con recupero di energia. Non solo. Il rilancio della raccolta differenziata, attraverso un uso spinto del “porta a porta” avrebbe come esito una riduzione dei rifiuti indifferenziati. Si risolverebbe, così, con interventi in una singola direzione, un problema dalla doppia implicazione: la chiusura del ciclo dei rifiuti e l’inquinamento (emissione di diossina e benzopirene) generato dagli impianti termo-distruttivi, e cioè da inceneritori e cementifici che bruciano combustibile da rifiuto (le “eco balle”) sfruttando il generoso canale dell’indifferenziato.
Cresce in questi mesi, nelle varie province pugliesi, la preoccupazione dei comitati. Gli Uffici Ambientali della Provincia sono chiamati a decidere sul rilascio della V.I.A. in merito alle richieste inoltrate dai vari cementifici in loco di poter bruciare il combustibile da rifiuto.
Per tali imprese i guadagni deriverebbero dalla vendita dei certificati “bianchi” (art 10, D.M. 20 luglio 2004). Il meccanismo è semplice. Si evita di usare carburanti sempre più cari (petrolio e gas) bruciando altri tipi di combustibili (i rifiuti). In questo modo, in virtù della mancata produzione di CO2, si ricevono dalle istituzioni accreditate i “Certificati Bianchi”, rivendibili sul mercato. Tuttavia, benché di altra natura, pur sempre inquinamento sarebbe quello provocato dai cementifici, non sempre adeguati tecnologicamente ad attuare una difficile movimentazione come quella dei rifiuti, e che dunque emetterebbero diossine e furani.
Dopo gli incontri del 25 settembre e del 9 ottobre scorso, l’esigenza dei vari comitati territoriali è ora quella di individuare un comune denominatore, che esprima bisogni e istanze delle popolazioni di cui da anni si fanno portavoce.
Attraverso il modello della democrazia partecipativa, i movimenti vogliono “imporre all’agenda politica regionale la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo, basato sulla tutela dei beni comuni”.
I comitati si prefiggono degli obiettivi forti e importanti: una moratoria su tutti gli impianti in fase di progettazione o realizzazione che distruggano il territorio e compromettano la salute dei cittadini; un tavolo di discussione sulle linee guida in tema di energia che la regione Puglia si appresta a varare;il decollo immediato, nelle città pugliesi, della raccolta differenziata porta a porta, al fine di scongiurare l’emergenza rifiuti e allontanare la possibilità di realizzare in Puglia nuovi inceneritori (come quello che invece si sta costruendo a Cerignola, in zona Borgo Tressanti .
Da questi intenti di fondo sarà animata la costituzione di assemblee e la formazione di coordinamenti provinciali in ogni territorio, attraverso i quali il Forum avvierà un percorso di forte mobilitazione, chiamando a raccolta tutti i cittadini della regione.