Porta Susa vietata ai treni diesel
Il piano di emergenza contro l'inquinamento nella stazione sotterranea di Porta Susa: le locomotive inquinanti saranno sostituite da motrici elettriche a Ivrea e Chivasso - da La Stampa dell'11.11.2010
15 November, 2010
Alberto Gaino
Il fumo scaricato in galleria da un locomotore diesel è stato sospinto fra i quattro binari del lato sotterraneo di Porta Susa dal treno che seguiva. Primo pomeriggio: le banchine erano affollate da studenti di ritorno a casa, c’è stata ressa per uscire di corsa, e un assistente di polizia giudiziaria casualmente presente ha chiamato Guariniello. Un’ora prima era stata consegnata al magistrato una nota di Rfi: «Dal momento che indagini strumentali tese a testare l’efficacia degli impianti di ventilazione non eliminano totalmente le sostanze, si ritiene necessario il divieto di passaggio nel passante ferroviario di Torino dei convogli, merci e passeggeri, a trazione diesel a far data dal 12 dicembre, quando entrerà in vigore l’orario invernale».
Rete ferroviaria italiana, a sentire quelli di Trenitalia, altra società dello stesso gruppo, ha spiazzato pure loro: «E’ stato un fulmine a ciel sereno. Faremo incontri con gli assessori regionali di Piemonte e Valle d’Aosta (che ieri si sono incontrati per «accorciare le distanze fra Torino e Aosta») e con i comitati utenti per varare le soluzioni migliori».
Le linee regionali sono solo in parte elettrificate e per Trenitalia è indispensabile ricorrere ancora ai locomotori diesel. Ma il loro stop, per il momento a tempo indeterminato, creerà disagi in particolare ai già tartassati pendolari fra i «poli» di Torino Stura, da un lato, e Torino Lingotto, dall’altro. Da Trenitalia escludono collegamenti alternativi con navette, accreditano semmai la sostituzione di locomotori elettrici con i diesel inquinanti in centri ferroviari come Ivrea (dove finisce la rete elettrificata sulla linea per Aosta) e Chivasso. Filtra questa eventuale soluzione come quella che recherebbe meno disagio.
La nota di Rfi (un suo dirigente piemontese è indagato per omissione dolosa di norme sulla sicurezza) prende atto del problema dell’inquinamento, semmai sorvola su cosa e quanto inquina. Le analisi Arpa nel tratto sotterraneo di Porta Susa hanno rilevato a settembre «il peggioramento» della situazione ambientale nella nuova stazione sotterranea per il rilascio nell’aria, da parte dei locomotori diesel, di polveri sottili e idrocarburi policiclici aromatici, cancerogeni.
I lavoratori delle pulizie da qualche giorno lavorano con grosse maschere sul viso fra le banchine sotterranee, il loro disagio è così forte che a sentir pronunciare le parole «sono un giornalista, vorrei sapere come si lavora qua sotto», non tentano nemmeno di rispondere e scivolano dietro l’angolo. Sono i lavoratori che più a lungo respirano l’aria addizionata con sostanze pericolose per la salute, e rispetto a cui adesso Rfi decide di far qualcosa.
Ieri, su richiesta di Guariniello, a Porta Susa è accorso anche il comandante provinciale dei vigili dei fuoco, Claudio De Angelis, nel pomeriggio, dopo aver ispezionato l’area, ha preannunciato un allarmante rapporto al magistrato: «Il fumo ha fatto scattare i sensori del sistema d’emergenza, ma è stato anche attivato l’impianto di ventilazione per aspirare la cortina nera. Non si è tenuto conto, da parte del gestore delle stazione, che immettendo aria e quindi ossigeno, ci fosse stato un principio di incendio, si sarebbe provocato lo sviluppo delle fiamme».
Gli ispettori di Guariniello: «Rfi ha cercato di affrontare l’emergenza senza avvertire nemmeno la Polfer. I vigili del fuoco sono stati chiamati da noi. Questo problema dei locomotori diesel inquinanti ha almeno fatto scoprire l’inadeguatezza delle procedure di emergenza, dell’impianto di ventilazione sotterraneo, a stazione in costruzione, e di quello antincendio».