Rifiuti, alla fine interviene il governo
Un nuovo decreto legge per risolvere l’emergenza campana. Niente di nuovo all’orizzonte: gli inceneritori sembrano essere l’unica soluzione. E mentre governo e opposizione litigano sulle competenze, Legambiente propone un decreto per finanziare e semplificare la realizzazione di impianti per trattare l’organico in Campania ed estendere la raccolta differenziata domiciliare in tutta la città di Napoli
19 November, 2010
È stato varato dal Consiglio dei Ministri un decreto legge per affrontare l’emergenza rifiuti. Il provvedimento ha già sollevato molte critiche e dubbi.
Ma andiamo innanzitutto a ciò che è stato deciso per la Campania. Verranno sbloccati 150 milioni di euro di FAS, per affrontare l’emergenza. La questione della provincializzazione del ciclo dei rifiuti viene aggirata, per quel che riguarda gli inceneritori, attraverso un’attribuzione di poteri, in deroga alla legge, al presidente della regione Caldoro, il quale avrà il compito di accelerare le procedure di realizzazione degli inceneritori. C’è poi la questione Cave. Vengono cancellate Terzigno-Cava Vitiello (Napoli), Andretta (Avellino), Serre-Valle della Masseria (Salerno).
Ma che fine faranno i rifiuti in giacenza nelle strade di capoluogo e provincia? Per quelli si chiede la solidarietà delle altre regioni italiane. Caldoro ha già convocato un tavolo tecnico con le regioni per trovare delle soluzioni temporanee per collocare i rifiuti napoletani. Le sollevazioni delle Lega sono arrivate immediatamente: Milano e Lombardia hanno già pagato: non vogliamo più ricevere un solo sacco di immondizia napoletana, ha dichiarato Matteo Salvini, eurodeputato della Lega Nord.
Altra proposta, quella di bruciare i rifiuti tritovagliati, provenienti dallo Stir di Battipaglia, in un cementificio in provincia di Salerno, quello dell’Italcementi.
Molte remore rispetto al provvedimento vengono anche dal mondo ambientalista. Il decreto approvato oggi dal Consiglio dei ministri sull’emergenza rifiuti campana, secondo Legambiente, ripropone gli errori del passato, con l’unica eccezione positiva della cancellazione delle discariche di Terzigno-Cava Vitiello (Napoli), Andretta (Avellino), Serre-Valle della Masseria (Salerno). Continuando, infatti, a puntare su impianti di incenerimento che, nella migliore delle ipotesi andranno a regime tra cinque anni, saranno ancora necessarie grandi discariche destinate ad esaurirsi in tempi brevi.
Insomma, niente di nuovo secondo l’associazione ambientalista, che propone invece un decreto per finanziare e semplificare la realizzazione di impianti per trattare l’organico in Campania ed estendere la raccolta differenziata domiciliare in tutta la città di Napoli. Solo con questi interventi, concretizzabili in non più di 12- 18 mesi – aggiunge Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania - e con lo sviluppo di politiche di riduzione a monte degli imballaggi e dei rifiuti, si risolverebbe una volta per tutte l’emergenza in Campania, costata inutilmente agli italiani più di tre miliardi di euro in 15 anni.
Il provvedimento del governo incontra, anche se solo in parte, la proposta fatta dal PD sull’emergenza rifiuti. In un incontro non ufficiale, infatti, il leader dell’opposizione Bersani, ha parlato al Ministro degli Interni, Maroni, dell’inopportunità di affidare la gestione dei termovalorizzatori in Campania alle amministrazioni provinciali. È stato lo stesso segretario del Pd a spiegare le ragioni della sua apparizione nella sede dell’esecutivo: Ho messo in guardia rispetto ad una scelta che mi sembra si stia facendo, ovvero quella di affidare alle amministrazioni provinciali la realizzazione dei termovalorizzatori. Il segretario Pd ha annunciato poi la proposta del suo partito sui rifiuti in Campania, e in questo la posizione di Bersani si allontana da quanto deciso dal Consiglio dei Ministri, assicurando che il Comune di Salerno è perfettamente in grado di realizzare il termovalorizzatore. Proprio il Comune di Salerno, infatti, si è sempre dichiarato favorevole alla realizzazione di un inceneritore nel proprio territorio cittadino, ma per discordanze con la provincia non si è mai arrivati ad un accordo.
Insomma, il PD appoggia De Luca, ma a ben guardare, a parte una questione di competenze amministrative, le differenze sono ben poche, e la costruzione di impianti di incenerimento resta, al momento, l’unica via proposta per la risoluzione della questione rifiuti in Campania.