Rifiuti, il porta a porta non arriva in Centro
Il servizio costa troppo. Escluse le zone storiche della città. "Vie strette e cortili troppo piccoli da raggiungere senza mezzi speciali". Da La Stampa del 25.11.2010
25 November, 2010
Paola Italiano
La raccolta differenziata porta a porta si ferma alle soglie del centro e dei quartieri limitrofi. Nel 2011 non è prevista l’attivazione del servizio in aree nuove rispetto a quelle in cui i bidoncini condominiali sono già arrivati. Raggiunta e superata di un paio di punti la quota del 40% di rifiuti differenziati (obiettivo minimo previsto dalle linee programmatiche 2006-2011 del Consiglio Comunale), anche l’ecologia sconta i tempi di vacche magre per le casse comunali. Perché differenziare produce indubbi vantaggi economici oltreché ambientali, ma il porta a porta, specie in centro, costa caro.
Il progetto, avviato nel 2003, ha coinvolto ampie zone della città partendo dalla periferia ed estendendosi a mano a mano verso il cuore cittadino. Qui, i costi salgono per svariati motivi, ad esempio gli spazi angusti dei vasti reticoli di vie che caratterizzano i quartieri storici (come il quadrilatero romano o la parte vecchia di San Salvario) e che richiederebbero mezzi speciali per il recupero dei rifiuti. Senza contare che la diffusione del servizio costa anche in termini di materiale informativo e attivazione di numeri verdi per i cittadini coinvolti.
La variazione tra quartieri in cui c’è il porta a porta e gli altri è sensibile: mediamente, la quantità di rifiuti differenziati raddoppia, passando da circa il 30% (con qualche eccezione, come Crocetta, dove il porta a porta non c’è ma la differenziata nel 2009 era al 43,5%) a oltre il 60%, con punte di quasi il 70% (a Madonna del Pilone, cui va la palma dell’area più virtuosa). I dati aggiornati al 31 ottobre 2010 confermano i numeri del 2009: nell’anno in corso sono oltre 177 mila le tonnellate di rifiuti differenziati raccolti; in tutto il 2009 erano stati circa 212 mila. Ma bisogna anche considerare che due nuove zone sono state raggiunte dal porta a porta, cioè Nizza Millefonti e Mirafiori Sud.
Gli incontri con i cittadini che i responsabili Amiat hanno avuto nelle circoscrizioni a partire da giugno hanno fatto emergere criticità proprio nei quartieri dove il porta a porta è arrivato da poco. In quelli dove è ormai consolidato, si è constatata invece la presa di coscienza degli utenti che, superati gli ostacoli iniziali, ora pongono quesiti più specifici e «raffinati»: come catalogare e quindi dove buttare, ad esempio, la carta plastificata o alcuni nuovi tipi di bottiglia per l’acqua minerale. Proprio sugli sforzi individuali concentra ora l’attenzione l’amministrazione: la messa in atto di pratiche virtuose che puntano a far diminuire il quantitativo di immondizia prima che questi arrivino in un cassonetto è l’obiettivo della campagna di sensibilizzazione in corso per la settimana europea della riduzione dei rifiuti.
«Le risorse attualmente disponibili - spiega l’assessore all’Ambiente Roberto Tricarico - non consentono di ampliare il servizio porta a porta. In alcune aree abbiamo poi notato una flessione nel quantitativo di rifiuti differenziati. Per questo è necessario di rimotivare l’utenza a continuare e aumentare le buone pratiche, affinché - conclude - in discarica arrivi il minore quantitativo possibile di rifiuti».