L'Italia sul banco degli imputati per il Pm10: il disinteresse dei media italiani e la querelle in Lombardia
Mentre i media italiani tacciono sulla questione Pm10 che porterà l'Italia davanti alla Corte di giustizia europea, in Lombardia scatta la polemica tra Verdi e Regione sul peso che la regione lombarda ha nella vicenda e sull'entità della multa che sarà condannata a pagare. Fonti ambientaliste accreditate presso il Parlamento europeo dichiarano che è troppo presto per parlare di sanzioni e numeri. E avvertono: il procedimento della Corte è contro lo Stato italiano, che corre il rischio di pagare una multa salatissima solo se non si adeguerà alla sentenza
25 November, 2010
Di ieri pomeriggio (24.11.2010) la notizia che l'Italia, insieme a Cipro, Spagna e Portogallo, è chiamata a rispondere davanti alla Corte di giustizia europea per non aver rispettato la normativa comunitaria in materia di emissioni di Pm10.
A diffondere subito l'informazione in rete, sono state Repubblica e varie agenzie stampa. Il giorno successivo, pochi quotidiani cartacei hanno riportato il fatto (Repubblica ed. Milano e Corriere della sera ed. Milano); su internet, praticamente inesistenti gli approfondimenti.
Per la precisione, Repubblica e Corriere hanno concentrato la loro attenzione sulla querelle, tutta lombarda, tra i Verdi e la Regione. Secondo l'articolo di Repubblica, Enrico Fedrighini, capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino, ha ipotizzato che la sanzione che l'Italia sarà condannata a pagare dall'Ue potrebbe arrivare a "4 miliardi di euro, di cui 800 milioni a carico della Regione Lombardia solo per il 2005". Sempre secondo Fedrighini, "ora per la Lombardia si è chiusa ogni possibilità di trattativa: scatterà la multa". Opinione con cui però non è d'accordo la Regione, che ha precisato "che nessuna multa è stata ancora inflitta alla Lombardia" e "se multa sarà, non arriverà alla Lombardia, ma eventualmente all'Italia". L'Ente si è inoltre difeso ricordando che l'iter ora prevede che la Corte di giustizia sia competente solo per decidere se dovrà essere inflitta una multa, non il suo ammontare.
Multa o non multa? E a quanto ammonterebbe? A chi l'onere di pagarla, alle regioni o al Governo?
Le informazioni fornite a Eco dalle Città da fonti ambientaliste accreditate presso il Parlamento europeo ci aiutano a fare chiarezza sulla querelle.
Innanzitutto, non c'è alcun dubbio che l'Italia sarà condannata. Dopo aver ricevuto ben due avvertimenti, la prassi vuole l'intervento della Corte. Ma ciò non significa che il Belpaese si troverà automaticamente a pagare una sanzione. Il rischio di ricevere una multa esiste, ma solo se l'Italia non si adeguerà alla sentenza che la Corte pronuncerà. L'obiettivo dell'Unione europea, infatti, è quello di fare rispettare il diritto comunitario, non di dare multe agli Stati membri.
Dunque, ribadiamo, i Paesi vengono sanzionati solo, e solo se, non si adeguano alle norme dell'Ue.
Secondo la normativa comunitaria (Art. 260, comma 2, del Trattato sul funzionamento della Ue), per arrivare alle sanzioni occorre una prima sentenza che accerti l'infrazione (tempi medi: meno di due anni). In caso di inottemperanza del Paese che ha commesso l'infraione, la Commissione europea può richiedere una seconda sentenza di condanna e proporre le multe sulla base di tre criteri: la serietà dell'infrazione, la sua durata e la capacità contributiva dello Stato membro. Alla cifra così calcolata, si aggiunge un importo ulteriore (variabile) per ogni giorno di ritardo a partire dalla (seconda) sentenza.
L'eventuale multa, costringerà il Governo a pagare milioni e milioni di euro fino a quando non si adeguerà ai parametri europei. Questo è quello che potrebbe succedere. Un rischio, non ancora una certezza.
Per quel che riguarda le singole Regioni, quindi anche la Lombardia,non è la Corte di Giustizia Europea a multarle, ma è la legge italiana che ha attribuito alle Regioni la responsabilità del disinquinamento dell'aria. Vista la probabilità, serissima, di vedere le casse prosciugate dall'Unione, è bene che si mettano subito al lavoro. In caso di multa, è plausibile che a pagare di più sarà chi, dal 2005 a oggi, ha inquinato di più in termini di popolazione, traffico, emissioni. Insoamma, puramente proporzionale alle dimensioni delle Regioni, o meglio alla loro parte di pianura o di conca.