Campania, rifiuti: le proposte alternative del Co.Re.Ri
Esiste un’alternativa all’incenerimento? Ne abbiamo parlato con Matteo Brambilla di Terra Futura, associazione che fa parte del Co.re.ri (Coordinamento Regionale dei Rifiuti della Campania), che ha approntato un piano per la gestione dei rifiuti nella regione basato su riduzione a monte, raccolta differenziata spinta e compostaggio
09 December, 2010
Matteo, lei fa parte di Terra Futura una delle associazioni che hanno aderito al Co.re.ri. il Coordinamento Regionale dei Rifiuti della Campania. Ci spiega cos’è e come è nato?
Il Coreri è nato 2-3 anni fa, per coordinare l’azione dei vari comitati locali. Il coordinamento ha approntato un piano alternativo per la gestione dei rifiuti. In realtà, più che un piano alternativo, è più giusto parlare di un diverso modo di considerare i rifiuti.
Si tratta di un piano di cinque punti principali. Parliamo del primo. Riutilizzare gli impianti di compostaggio e collegarli al circuito agricolo.
Facciamo un esempio. A Chiaiano, nella Selva, si coltivano la mela annurca, le fragole. L’idea è quella di consorziare i coltivatori, di fornire loro un impianto di compostaggio, da cui ricavare il compost da riutilizzare per il lavoro nei campi. A questo punto sarebbe possibile anche realizzare un filiera corta grazie ai gas per vendere i prodotti della selva, nel giro di 50 Km.
E poi c’è la questione del compostaggio domestico. Nel decreto del luglio 2008, si parla anche di incentivazione del compostaggio domestico. Noi facciamo il compost a casa e quindi abbiamo chiesto ad Asia gli incentivi e la distribuzione delle compostiere alle famiglie. Ci è stato risposto che tale misura non è non è prevista. Ma di quel decreto molto poco è stato rispettato. Basta pensare alla questione del commissariamento dei comuni con una raccolta differenziata bassa. Cosa è stato fatto? Anche questo punto è stato disatteso. In ogni caso, con l’associazione Terra Futura noi continuiamo a parlare di compostaggio, grazie anche ai progetti di educazione nelle scuole, dove cerchiamo di mostrare il modello di Vedelago, dove si ricicla fino al 98%.
Nella proposta del Co.re.ri, si parla anche di misure da prendere per i comuni che non arrivano al 20% di raccolta differenziata…
Si. Separare, innanzitutto, il secco dall’umido. Separando la frazione umida, diventa più semplice trattare tutto il resto. I comuni che non raggiungono il 20%, sono quelli che evidentemente hanno difficoltà nel gestire la raccolta differenziata. Con la separazione tra le due frazioni, si evita innanzitutto l’emergenza sanitaria. Anche se superata questa fase poi è necessario fare due cose: una raccolta differenziata mirata e agire nel senso della riduzione dei rifiuti. Per quanto concerne il primo punto, occorre separare attentamente la materia, a nulla serve mettere assieme 3-4 materiali diversi e poi, inutile dirlo, è necessario ridurre la produzione dei rifiuti ala fonte. Questo si può fare, e mi pare che finalmente il Comune di Napoli ci stia pensando, grazie ai distributori di detersivi alla spina, il vuoto a rendere ecc.
E per questo che voi criticate il sistema Conai?
Si. Anche quando si parla dei Comuni Ricicloni, quelli che hanno raccolte differenziate molto alte, in realtà non si dice la verità. Laddove si fa la raccolta di multi materiale, buona parte dei materiali raccolti viene mandato indietro, perché non va bene, andando così ad alimentare discariche e inceneritori.
Quindi riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata spinta, compostaggio domestico. Come si inserisce in questo contesto la questione delle ecoballle?
La questione delle eco balle costituisce un grosso punto di domanda. Ora come ora diventa difficile pensare di aprirle e trattarle. Non si possono bruciare perché hanno un potere calorifero troppo alto e questo è uno dei motivi per cui l’inceneritore di Acerra non funziona.
Quali sono le prossime manifestazioni che farete come associazione?
La prossima iniziativa si terrà a Chiaiano dove stiamo organizzando un mercatino basato sullo scambio ed il baratto, e poi ci sono i laboratori creativi, dove i ragazzi potranno lavorare la plastica. In ultimo, c’è il primo GAS a Chiaiano. Per ora hanno dato disponibilità 10 famiglie, ma contiamo che il numero aumenti. Al momento stiamo cercando un deposito per lo stoccaggio.