Venezia, il Comune esalta il pedibus: sostenibile e "multietnico"
In zona Piave (Venezia) è partito un nuovo percorso pedibus. Oltre a bambini e genitori, hanno aderito all'iniziativa anche alcuni commercianti, che distribuiranno brioche e gadget lungo il tragitto. Un esperimento che traduce la volontà del Comune di coinvolgere "i cittadini di tutte le nazionalità, con lo scopo di portare dei miglioramenti nelle relazioni sociali"
09 December, 2010
Da inizio dicembre, gli alunni delle scuole elementari Battisti e Querini della zona Piave (Venezia) possono andare a scuola a piedi. Il progetto pedibus è stato voluto dal Servizio Etam - Animazione di comunità della Direzione Politiche sociali del Comune di Venezia, dalla Municipalità di Mestre Carpenedo, dal gruppo di cittadini "Le voci di via Piave" e dall'associazione "Crescere Città".
Attualmente hanno aderito una settantina di bambini, una trentina di genitori, una decina di commercianti ed esercenti della zona Piave, alcuni come sponsor, altri come "punti di ristoro", perché offrono ai bambini, lungo il tragitto, brioche, pastine e gadget. "Oltre alla valenza che l'iniziativa ha in termini di promozione dell'autonomia dei bambini, nell'ottica della mobilità sostenibile - hanno affermato i promotori - c'è anche la volontà di coinvolgere i cittadini di tutte le nazionalità, con lo scopo di portare dei miglioramenti nelle relazioni sociali, nella convivenza e nel senso di appartenenza al territorio."
"Il pedibus di via Piave - ha affermato il vicesindaco e assessore comunale alle Politiche sociali, Sandro Simionato - rappresenta un'esperienza per molti aspetti emblematica. E' la conferma che da piccole esperienze si può ricavare un grande valore sociale, soprattutto quando nascono in ambiti particolari come quello di via Piave. Questa iniziativa ci parla di come la collaborazione tra soggetti portatori di interessi diversi possa produrre esiti importanti sul piano della socialità e produca, nel concreto, un aumento della qualità della vita di tutta la comunità. Questa convinzione è rinforzata dal fatto che a beneficiarne siano prima di tutto i bambini e le loro famiglie, su aspetti fondamentali della vita quotidiana come quella della sicurezza stradale."