A scuola si va con il Piedibus
Nelle città italiane le iniziative dei Piedibus si moltiplicano con successo e in modo incontenibile. Anche nei primi di dicembre nuove linee sono state inaugurate in importanti centri come Rimini e Venezia - da La Stampa del 10.12.2010
13 December, 2010
Carlo Lavalle
Nelle città italiane le iniziative dei Piedibus si moltiplicano con successo e in modo incontenibile. Anche nei primi di dicembre nuove linee sono state inaugurate in importanti centri come Rimini e Venezia.
Ogni giorno migliaia di alunni in decine di piccoli e grandi comuni della penisola, da Napoli e Reggio Emilia, da Torino a Cagliari, arrivano a scuola camminando a piedi accompagnati da adulti che si prestano a titolo volontario a svolgere in maniera responsabile la parte di autisti e controllori.
Il Piedibus funziona come un qualunque autobus con un capolinea di partenza e fermate ad orari prestabiliti dove salgono gruppetti di bambini passeggeri che vengono trasportati lungo un tragitto prefissato. Il servizio viene assicurato in qualunque condizione climatica secondo il calendario scolastico. Durante il percorso, gli studenti, guidati e istruiti da persone più grandi, mantengono la fila e indossano delle pettorine fluorescenti per evidenziare e segnalare il loro passaggio. Procedendo in compagnia imparano a socializzare, ad essere più indipendenti e a conoscere meglio il territorio.
Il piedibus è una realtà affermata in diversi paesi del mondo ed è considerato un mezzo ecologico, sicuro e divertente per andare e tornare da scuola. In Italia ha cominciato a diffondersi nel 2001. Le prime esperienze nascono grazie all'intraprendenza di un comitato di genitori del quartiere Monterosso di Bergamo e all'attività dell'ASL di Lecco. In quest'ultima cittadina lo sviluppo del piedibus ha raggiunto un livello molto avanzato ottenendo un riconoscimento dal New York Times per la lotta contro l'obesità giovanile e una menzione nel rapporto “State of the World 2010” del Worldwatch Institute quale esempio di buona pratica utile a diminuire le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera.
Effettivamente, oltre a promuovere e sostenere uno stile di vita sano e attivo, scongiurando precoci patologie in età giovanile, la riduzione dell'inquinamento dovuto al traffico veicolare rappresenta un fondamentale obbiettivo dell'introduzione di uno scuolabus pedonale. In Italia, il numero degli spostamenti casa-scuola è veramente alto, 5 milioni al giorno (fonte Euromobility), nonostante l'86% dei ragazzi abiti a meno di un quarto d'ora dagli edifici scolastici. Dagli anni Settanta, secondo uno studio effettuato dai ricercatori dell'ASL di Lecco, la percentuale dei bambini che si recano a scuola a piedi è calata drasticamente dall'80% al 9%. In controtentendenza il piedibus fornisce una soluzione di trasporto sostenibile in grado di rilanciare la mobilità pedonale consentendo la riduzione della circolazione e degli ingorghi di auto all'entrata e all'uscita di scuola con un impatto positivo sulla salute dei giovani e sull'ambiente.
Per Massimo Vassallo, animatore della proposta pioneristica avviata nel 2003 nella Scuola primaria Ricci Curbastro di Padova e fondatore del sito piedibus.it, realizzato sulla falsariga del britannico Walking Bus, la riuscita di un progetto dipende dal grado di coinvolgimento dei genitori. L'iniziativa spontanea e la partecipazione della comunità genitoriale, assunta d'intesa con dirigenza scolastica e insegnanti, è all'origine della creazione di tante proposte di piedibus e costituisce una garanzia di durevolezza e stabilità nel tempo. I genitori, promuovendo l'andare a scuola a piedi dei figli, contribuiscono al loro benessere fisico e psicologico, allo stesso tempo correggendo i propri comportamenti esageratamente protettivi e non di rado improntati ad uno scarsa attenzione per le conseguenze ambientali.
Comunque sia, i fattori sociali non sono l'unica fonte di impulso per l'espansione del fenomeno del piedibus. In alcuni casi sono direttamente le amministrazioni locali ad organizzare l'operatività del servizio impegnando significative risorse del bilancio. A Parma l'istituzione comunale dopo aver chiesto l'adesione alle scuole ha predisposto linee e mezzi avvalendosi del personale di Legambiente che gestisce su differenti piani, anche di educazione ambientale, il rapporto coi bambini, riforniti gratuitamente di un kit completo, comprensivo di carrellini e casco. Secondo quanto afferma Lucia Gola, mobility manager del comune, il piedibus è stato inserito in un più ampio piano di mobilità sostenibile che contempla una diversificata offerta alle famiglie, in condizione di scegliere in alternativa navetta interscolastica o bicibus. Un intervento pubblico articolato che nell'interesse di genitori e scolari mira a disincentivare l'impiego dell'auto privata prospettando concrete e plurime modalità concorrenti.