Impianti fotovoltaici a terra: la Giunta del Piemonte individua le zone non idonee
La Giunta regionale del Piemonte ha individuato le zone non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici a terra, come previsto dal decreto ministeriale del 10 settembre scorso. "Il documento - si legge nel comunicato della Regione - intende salvaguardare alcune parti del territorio piemontese dalla proliferazione incontrollata di questi impianti"
15 December, 2010
La Giunta regionale del Piemonte, nella seduta del 14.12.2010, ha individuato le zone non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici a terra. La deliberazione della Giunta è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione (Supplemento Ordinario n. 1 del BUR n.50 del 16.12.2010).
Così come previsto dal decreto ministeriale del 10 settembre scorso, le aree non idonee sono: i siti inseriti nel patrimonio mondiale dell’Unesco, quelli interessati a progetti di candidatura a siti Unesco, i beni culturali e paesaggistici, le vette ed i crinali montani e pedemontani, i tenimenti dell’Ordine Mauriziano, le aree protette nazionali e regionali, i siti di importanza comunitaria nell’ambito della Rete Natura 2000, le aree agricole destinate a prodotti docg e doc, i terreni agricoli irrigati con impianti irrigui a basso consumo idrico realizzati con finanziamento pubblico, quelli ricadenti nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo, le aree in dissesto idraulico ed idrogeologico.
Il documento proposto dagli assessori Ugo Cavallera, Claudio Sacchetto, Massimo Giordano, William Casoni e Roberto Ravello intende salvaguardare alcune parti del territorio piemontese dalla proliferazione incontrollata di questi impianti e conciliare le politiche di tutela del paesaggio, dell’ambiente, delle aree rurali e delle tradizioni agroalimentari con quello dello sviluppo e della valorizzazione delle energie rinnovabili.
"Ci siamo presi la responsabilità - ha detto Massimo Giordano, assessore regionale all’Energia - di procedere, in modo tempestivo e inequivocabile per evitare ulteriori interpretazioni contrastanti, ad una prima individuazione delle aree in cui non si deve assolutamente costruire un impianto fotovoltaico che, seppur più pulito e adatto al clima, può diventare un elemento incontrollato che deturpa porzioni di paesaggio piemontese. Lo abbiamo fatto con la consapevolezza di dire una parola chiara proprio per aiutare lo sviluppo del fotovoltaico, fino ad ora
frenato da non chiare istruzioni per l’uso".
"Per raggiungere questa decisione - ha aggiunto l’assessore - la Regione ha effettuato un meticoloso lavoro di ricognizione delle disposizioni relative alla tutela dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico e artistico, delle tradizioni agroalimentari locali, della biodiversità e del
paesaggio rurale che identificano obiettivi di protezione non compatibili con l’insediamento in determinate aree".
Fonte: Ufficio Stampa Giunta regionale del Piemonte