Natale nel sacco, di plastica. Non decolla la spesa con i sacchetti ecologici
Ancora a rilento la sostituzione delle buste inquinanti che dal primo gennaio saranno vietate, ma non del tutto - dal Corriere della sera.it del 21.12.2010
23 December, 2010
Carlotta De Leo
ROMA - Natale nel sacco. Di plastica. Se la iuta o la stoffa dei tradizionali sacchi dei doni segnano il giorno della festa più tradizionale, le buste di polietilene continuano a farla da padrone nello shopping della vigilia. Ma dall'inizio del 2011 i comuni sacchetti di plastica per fare la spesa saranno banditi da supermercati e negozi di ogni tipo.
I commercianti potranno smaltire le scorte di magazzino, ma poi dovranno utilizzare esclusivamente sacchetti bio (di carta o di altri materiali biodegradabili) e chi non rispetterà il divieto rischierà multe fino a 250 euro. Dopo diversi rinvii, infatti, dal primo gennaio entra finalmente in vigore anche in Italia la direttiva comunitaria che vieta la produzione e la vendita di buste in plastica non biodegradabile. Nel frattempo, pochi si stanno convertendo alle buste ecologiche.
1,6 MILIARDI DI PEZZI - I sacchetti di plastica sono piccoli oggetti terribilmente pericolosi per l'ambiente se si pensa che, solo a Roma, se ne consumano in un anno circa un miliardo e 600 milioni (sul totale di circa 20 miliardi consumati in Italia): vengono utilizzate in media per 20 minuti, ma l'ambiente ci mette in media 200 anni per «digerirle». Se finiscono in mare poi, soffocano delfini, tartarughe e uccelli marini. Una vera strage che ora anche Roma vuole combattere con l’aiuto delle catene di supermercati.
Spesa con shopper di eco- plastica: costa di più, ma fa risparmiare sui costi di tutela dell'ambiente
Spesa con shopper di eco- plastica: costa di più, ma fa risparmiare sui costi di tutela dell'ambiente
UN COSTO IN PIU' - Lo scorso marzo, il Comune di Roma e l'Ama hanno lanciato una campagna per sensibilizzare i consumatori all'uso di shopper biodegradabili per nulla inquinanti e facilmente smaltibili. Da allora qualcosa si è fatto nella grande distribuzione, ma i piccoli negozi di centro e periferia, i mini market e tanti esercizi che sotto le feste di Natale confezionano regali di ogni genere - dai vestiti all'elettronica - ancora utilizzano shopper di plastica non ecologica.
E laddove la plastica è stata sostituita da materiali ecologici, c'è chi si lamenta: «Le buste bio costano troppo e offrono performance peggiori». In effetti, il tallone di Achille è il prezzo di un sacchetto bio in confronto ad uno «normale»: il doppio (a volte anche il triplo). Un costo per le famiglie che si aggira sui 20 euro in più all'anno e, per di più, per buste che hanno una resistenza inferiore allo standard del vecchio polietilene.
300 A TESTA OGNI ANNO - «Ma i costi ambientali e sociali sono ben più alti» assicurano gli esperti di Legambiente. Secondo un dossier dell'associazione ogni italiano registrato all’anagrafe utilizza circa 300 sacchetti di plastica non biodegradabili all’anno, per un totale molto prossimo ai 20 miliardi all’anno solo in Italia.
Sostituendo le vecchie buste con 10 sporte riutilizzabili (di tela o materiale bio) si risparmierebbero più di 180 mila tonnellate di petrolio e altrettante di emissioni di Co2, ma soprattutto si eviterebbe di disperdere nei campi, lungo le rive dei fiumi, nei mari circa 260.000 tonnellate di inquinante polietilene.
Un acquirente con una busta di cartone (Fotogramma)
Un acquirente con una busta di cartone (Fotogramma)
CONVERSIONE A RILENTO - Ma come procede, negozio per negozio, l'abbandono delle buste di plastica? La salvaguardia ambientale dipende non solo dal singolo cittadino, ma anche dalle iniziative messe in atto nei punti vendita: a cominciare da quelli dove si consumano più sacchetti come i supermercati e gli ipermercati. Non a caso il Wwf ha lanciato l'iniziativa «Porta la sporta» in collaborazione con i 50 ipermercati Auchan di tutta Italia: in poco più di un anno (giugno 2009 - luglio 2010) sono state vendute oltre 1 milione e 200 mila «borse milleusi» ecologiche e riutilizzabili più volte, il cui ricavato è andato a sostenere le Oasi Wwf.
1458 TONNELLATE IN MENO - In tutto, le sporte hanno fatto risparmiare all’ambiente 30 milioni di shopper grandi in polietilene e 180 milioni di sacchetti piccoli, per un totale di 1458 tonnellate di plastica, pari a una superficie di 45mila chilometri quadrati (circa due volte la superficie della Toscana). Dallo scorso settembre, poi, attenzione anche al design con una edizione speciale realizzata con illustrazioni esclusive firmate da Fulco Pratesi, fondatore italiano del Wwf.
Anche la Coop nei 43 punti vendita romani ha reso disponibili le borse biodegradabili realizzate in mater-bi, una materia prima rinnovabile di origine vegetale, che offre un doppio vantaggio; dopo essere stata impiegata per la spesa, può essere infatti riusata per la raccolta differenziata organica. In vendita poi, anche borse in tre diversi materiali: in polipropilene intrecciato (un tessuto sintetico), in cotone e in juta.
Sacchetti di plastica colorati: a Roma se ne consumano 1,6 miliardi l'anno (Epa)
Sacchetti di plastica colorati: a Roma se ne consumano 1,6 miliardi l'anno (Epa)
STILE E DESIGN - Stilisti e designer sono già al lavoro per rendere le borse riutilizzabile un gadget alla moda. L'olandese Susan Bijl, per esempio, propone le New Shoppingbag, ecologiche, pieghevoli e realizzate con lo stesso nylon usato per paracadute e vele. Il risultato è una borsa leggera e colorata, ma impermeabile e resistente fino a 15 chilogrammi. Già nel 2007 anche la stilista di Luis Vuitton, la britannica Anya Hindmarch ha lanciato «I'm not a plastic bag», una linea di divertenti buste per la spesa in cotone (20 mila esemplari in vendita a meno di 8 euro nei grandi magazzini Selfridges) che sono diventate un introvabile oggetto di culto in Gran Bretagna e su ebay oggi raggiungono anche le 200 sterline. Tra i marchi ecosostenibili più à la page, è da segnalare anche Ecoist che già spopola tra le star del cinema: borse realizzate a mano con i pacchetti vuoti delle caramelle, gomme da masticare e altri materiali di scarto. Per ogni borsa acquistata, parte del guadagno viene utilizzato per piantare alberi.