“A bocca aperta” scoprendo le differenze tra i sacchetti
Comparando le delibere comunali di Torino e Venezia, che vietano la distribuzione di sacchetti non biodegradabili, ci siamo imbattuti nelle differenze tra i diversi tipi di buste: “a canottiera”, “a fagiolo”, “a bocca aperta”. A Torino divieto limitato agli shopper con manici “a canottiera”. A Venezia dal 1° luglio 2011 vietato “ogni genere di sacchetti non biodegradabili per l'asporto di merci e alimenti”. Foto e descrizione dei sacchetti
24 December, 2010
Parallelamente alla messa al bando nazionale dei sacchetti di plastica, alcune amministrazioni comunali si sono mosse adottando apposite delibere comunali che vietano la distribuzione di sacchetti non biodegradabili. Comparando le delibere comunali di due grandi città (Torino e Venezia) ci siamo chiesti: di che tipo di sacchetti stiamo parlando?
A Venezia la delibera comunale, recentemente approvata, vieta dal 1° luglio 2011 la distribuzione di ogni genere di sacchetti non biodegradabili per l'asporto di merci e alimenti, compresi i sacchetti per il confezionamento di alimenti sfusi (frutta, verdura, prodotti freschi da banco). A Torino la delibera approvata nel luglio 2010 vieta invece la distribuzione di sacchetti con manico "a canottiera".
Per capirne di più sulle tipologie di sacchetti in commercio, Eco dalle Città ha consultato telefonicamente alcune aziende che producono sacchetti. Esistono molteplici tipologie di sacchetti che possiamo raggruppare in tre famiglie: “a canottiera”, il classico sacchetto della spesa in polietilene con i manici; sacchetti “a fagiolo”, forati al centro, utilizzati ad esempio nelle farmacie o profumerie; sacchetti “a bocca aperta”, le buste a strappo trasparenti (in HDPE) aperti da un lato che si utilizzano, ad esempio, per comprare la frutta e la verdura nei supermercati. I sacchetti cosiddetti "a fagiolo" e "a bocca aperta" non rientrerebbero quindi nel divieto torinese. Non sono però categorie fisse: come affermato dai produttori, anche le buste a strappo possono essere "a canottiera".
“A Torino sono vietati solo i sacchetti in polietilene cosiddetti “a canottiera” usati per portare a casa la spesa - spiega Alberto Civera, funzionario divisione Ambiente del Comune di Torino -. Sono ancora utilizzabili quelli “a fagiolo” oppure quelli a strappo usati nei supermercati per pesare la frutta. Nell'adottare il divieto ci siamo tenuti “leggeri”: il nostro obiettivo era quello di anticipare la normativa nazionale limitandoci a vietare i sacchetti in polietilene “a canottiera” che sono quelli più utilizzati. In assenza di una normativa nazionale, e dei relativi decreti attuativi, non siamo intervenuti su altri tipi di sacchetti. Anche per questo, nel porre il divieto ai sacchetti in polietilene “a canottiera”, non abbiamo dato preferenze rispetto ai sacchetti in mater-bi o in materie vegetali. Inoltre, prima dell'entrata in vigore del divieto nazionale ci sarebbe dovuta essere una sperimentazione a livello nazionale anche per dare alle aziende il tempo di riconvertire la produzione”.
Sacchetti di plastica, addio problematico. Secondo Federdistribuzione l’abolizione dal primo gennaio penalizzerà consumatori e imprese - Un articolo di Vita.it del 23.12.2010 che prende in esame anche l'ambito operativo della norma e quali tipi di sacchetti da asporto sarebbero coinvolti