Sacchetti di plastica al bando ma a pagare è sempre il cliente
Nei negozi quelli bio arrivano a costare tra i dieci e i venti centesimi l'uno. La Regione ha concesso tre mesi di tempo poi farà scattare i controlli. Da La Repubblica.it 03.01.2010
05 January, 2011
Tiziana de Giorgio e Luca De Vito
Ecologici, sì, ma più cari. Il giorno del debutto, di fatto, dei sacchetti biodegradabili resi obbligatori dal 1 gennaio dal ministero dell'Ambiente. Ma è già in arrivo una "sorpresa" per i clienti: i negozi dove, prima, la classica e inquinante busta di plastica era gratis adesso sono pronti ad aggiungere fino a 10 o addirittura 20 centesimi allo scontrino. "Costano più del doppio di quelli vecchi - spiegano i gestori - e siamo costretti a far pagare la differenza al cliente".
A far scattare i rincari saranno soprattutto i piccoli alimentari, dalle panetterie alle gastronomie passando per pizzerie d'asporto e fruttivendoli. In periferia come in centro, aspettando giusto il tempo di finire le scorte di plastica già acquistate. Ernesto Colleoni è proprietario della gastronomia "La scelta" di via Tolstoi, zona Lorenteggio. Ogni giorno distribuisce centinaia di sacchetti pieni di formaggi, salumi e piatti pronti di ogni tipo: "Non potrò fare a meno di farli pagare ai clienti - spiega mentre imbusta un etto di prosciutto crudo - mi dispiace, ma non so come potrei fare altrimenti".
Una musica che non cambia in pieno centro, via Torino, dove per portarsi via un trancio di pizza o un panino ci sarà da frugare tra le tasche in cerca di qualche centesimo in più. Basta entrare in una delle tante "pizzeria-tavola calda" per sentirsi rispondere: "Il sacchetto non l'abbiamo mai fatto pagare: certo, se i costi della versione ecologica sono questi per noi si profilerebbe una spesa davvero eccessiva". E in Brera c'è addirittura chi sta pensando di rivedere anche i prezzi della merce. "Se prima la borsa era gratis, d'ora in poi costerà tra i 10 e i 20 centesimi - dice Alfonso Ponzin, titolare di una gastronomia in piazza del Carmine - ma stiamo anche valutando la possibilità di ritoccare leggermente i cartellini dei prodotti".
Tra rincari più o meno legittimi, l'arrivo della nuova norma dovrebbe portare anche un'ondata di controlli, per verificare che la vecchia plastica sia stata messa davvero fuori mercato. Stando a quanto riferiscono dal Pirellone, le verifiche dovranno essere effettuate a livello locale, dalla polizia annonaria. Ci sono comuni, come Genova, che si stanno attrezzando con ordinanze che introducono sanzioni per i trasgressori. E Palazzo Marino non esclude di seguire le stesse orme. "Comunque, niente multe prima di tre mesi - assicura Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio con delega ai rifiuti - È vero che si tratta di una novità già annunciata da tempo, ma non bisogna essere intransigenti fin da subito. Siamo nella fase in cui bisogna ancora comprendere a fondo la nuova legge". Un esempio: non si sa ancora che ne sarà dei sacchettini di plastica trasparente usati per imbustare e pesare frutta e verdura nella grande distribuzione.
A proposito di supermercati. La maggior parte è giù regola: chi non è già partito con i sacchetti biodegradabili sta solo smaltendo le scorte regalandole. Ma anche qui, la novità ecologica costa 5 centesimi in aggiunta per ogni sacchetto. Se non di più. Al Lidl, ad esempio, si passa da 4 a 10 cent per busta. E al Gs Carrefour di via Farini, dove ieri erano già scomparsi i vecchi sacchetti ma non ancora arrivati i nuovi, se non si voleva portare via la spesa a mano bisognava comprare una busta di carta o una di stoffa.
All'Esselunga di viale Cassala, invece, le scorte di plastica sono ancora tante e le cassiere battono lo scontrino con le buste a zero cent: "In alternativa - spiegano - potete acquistare la sporta Esselunga, a 99 centesimi". Al Billa in via Torino, invece, chi esce dalle porte automatiche sfoggia le sottili biodegradabili, non senza qualche piccolo inconveniente. "Alcuni miei clienti che hanno fatto la spesa lì - dice la titolare della vicina cartoleria in piazza Sant'Alessandro - sono corsi a chiedermi le vecchie buste di plastica. Le loro si erano sfondate dopo pochi passi".
Oltre ai supermercati però, anche i commercianti si stanno adeguando in fretta. Secondo i dati di Palazzo Marino, che tra il 2009 e quest'anno ha condotto una campagna di sensibilizzazione con Amsa, circa il 70 per cento dei commercianti milanesi risulta già convertito all'eco-sacchetto. Tra questi, anche alcuni negozi etnici della periferia. Aileen Grace, nel suo Filipino's food di via Giambellino, ha sempre dato ai clienti i sacchetti comprati al Lidl di viale Cassala: "Ma adesso quelli ecologici costano sei centesimi in più" dice sconsolata. Aumenterà il prezzo, adesso? "No. Almeno non credo".