Referendum ambientali: il centrodestra milanese si scontra sulla data
I cinque quesiti ambientali al centro della politica milanese. Futuro e Libertà propone di farli prima delle elezioni comunali, ma dai banchi del Pdl arriva la bocciatura. Il Comitato promotore: al voto il sabato prima delle amministrative perchè si abbattono i costi e non si influenzano i risultati delle comunali
15 January, 2011
La maggioranza di centrodestra a Milano tira il freno a mano sui cinque referendum ambientali richiesti da oltre 25mila cittadini. Un emendamento presentato in Consiglio comunale da Barbara Ciabò, rappresentante di Futuro e Libertà, chiedeva di andare al voto consultivo prima delle elezioni amministrative. Ma i consiglieri del Pdl hanno bocciato la proposta, sostenendo che si potrà benissimo votare per i cinque quesiti a giugno, dopo le elezioni comunali. Lo scontro, tutto interno alla maggioranza che governa Palazzo Marino, rischia di alimentare ulteriormente le tensioni già forti tra il Pdl e il partito di Gianfranco Fini a livello cittadino.
I temi ambientali, quindi, restano al centro del dibattito cittadino e lo saranno, inevitabilmente, nella campagna elettorale di primavera. I referendum consultivi riguardano il verde urbano, il potenziamento di Ecopass, le politiche per l’efficienza energetica e emissioni climalteranti, la difesa della Darsena e del futuro parco di Expo. A sostegno dei referendum si è scheirato il candidato sindaco del Centro Sinistra Giuliano Pisapia, che ha messo i temi contenuti nei quesiti referendari tra i punti del suo programma politico.
Rimane così il problema della data. Secondo i promotori del referendum l’unica momento utile sarà il sabato prima della domenica di elezioni comunali. Il referendum non si può fare contestualmente alle elezioni. In questo modo, spiegano dal Comitato, si azzerano i costi e neppure si influenzano le amministrative perchè i risultati si saprebbero il lunedì come i risultati comunali.
Il centrodestra frena i referendum- da Terra del 14.01.2011