Firenze. Lo smog continua la corsa, il Comune non insegue
Tragico inizio dell'anno per la città di Firenze, nella quale il Pm10 ha sforato i limiti consentiti per ben sette giorni consecutivi. E per ora non sembra dare tregua. Palazzo Vecchio rivendica la decisione di non intervenire sulla base di quanto stabilito dalla direttiva europea - da la Repubblica del 15.01.2011
17 January, 2011
Ilaria Ciuti
LO smog non cede. Chi in ritardo e chi solo ieri, comunque tutti i Comuni dell´area metropolitana, Sesto, Calenzano, Campi, Lastra, Lastra a Signa, Bagno a Ripoli, hanno emesso l´ordinanza antismog, tranne Firenze e Scandicci. Palazzo Vecchio, anzi, rivendica la decisione di non intervenire appigliandosi alla direttiva europea che però deve ancora essere trasformata in norma regionale e chiarito come deve applicarsi. Ciò nonostante l´assessore provinciale Crescioli, incaricato di coordinare gli sforzi antismog dei Comuni, abbia ribadito che in assenza di regole nuove valgono le vecchie che impongono di prendere provvedimenti sempre più impegnativi di due giorni in due giorni, dall´appello a lasciare l´auto i primi due giorni di smog oltre i limiti, alle prime limitazioni del traffico i secondi due, a quelle più severe nei giorni a seguire.
Non solo il sindaco non ha emesso l´ordinanza quando dal 4 al 10 gennaio lo sforamento del pm10 è durato sette giorni consecutivi. Ha deciso di non farlo neanche ora che lo smog ha ripreso a salire, martedì, mercoledì e giovedì senza interruzione, di ieri non si saprà fino a lunedì perché sabato e domenica l´Arpat non lavora, ma le previsioni danno tempo stabile e niente fa pensare che per ora lo smog si abbassi. Non se ne sarebbe neanche parlato se non fosse giunta notizia in Palazzo Vecchio dell´interrogazione che la capogruppo di Unaltracittà, Ornella De Zordo, si appresta a fare lunedì prossimo in consiglio comunale. L´assessore all´ambiente Saccardi spiegherà che c´è la direttiva europea, che tale direttiva dice di intervenire solo dopo che il pm10 abbia sforato i limiti 35 volte, il massimo ammesso in un anno. Difficile capire, se così interpretata la direttiva, come si farà a chiudere le stalle a buoi già scappati. A meno di non fermare per tutto il resto dell´anno l´intera città. Ma tant´è. Saccardi spiega anche che non tutto il pm10 viene dal traffico, che ci sono anche i riscaldamenti e le condizioni meteo. Comunque l´assessore lunedì dirà anche che il sindaco riconosce l´esistenza del problema, nonostante non si sia ancora arrivati ai 35 giorni di superamento: d´altra parte sarebbe difficile in soli 14 giorni. Dirà che Renzi ricorda che il pm10 ha superato più volte i limiti negli ultimi tempi e che invita la cittadinanza «a limitare l´uso dell´auto e gestire al meglio riscaldamenti».
E lunedì la Regione cambia norme decisive le centraline in zone più pulite. I superamenti dei limiti saranno calcolati su quelle di viale Bassi e Boboli. Deve essere fissato il numero di giorni, forse 25, oltre il quale scatta la lotta al pm10
Lunedi´ la Regione cambierà le regole del gioco anti smog. Il guaio è che le regole cambiano ogni due minuti, il rischio per la salute resta sempre lo stesso. La giunta toscana delibererà l´adeguamento delle norme locali a quelle della direttiva comunitaria che il nostro governo ha recepito con ritardo. La direttiva dice che il calcolo dei superamenti del limite dal parte del pm10 non dovrà più essere fatto in base alle centraline sulle vie di maggior traffico ma sui dati forniti da quelle cosiddette di «fondo urbano», ossia di normale vita cittadina. Dice anche che invece di intervenire immediatamente appena lo smog sale, come era stata la regola comunitaria finora, lo si debba fare solo dopo un certo numero di giorni di sforamento che non devono essere più di 35 in un anno.
Da ora in poi se il pm10 supererà i limiti, come più frequentemente fa, nelle centraline di viale Gramsci o via ponte alle Mosse, non se ne terrà conto. L´allarme, e con lui il calcolo dei 35 giorni, arriverà solo quando lo smog salirà nelle centraline di fondo. Che a Firenze sono in viale Bassi dentro il giardino dell´Istituto Ciechi e a Boboli. Come dire facciamo di tutto pur di non vedere che lo smog c´è. E´ vero che la direttiva europea parla di centraline di fondo, ma le pensa collocate in luoghi rappresentativi della vita della maggioranza delle persone. Qui sono in un parco e in un giardino di periferia, difficile dire che rappresentino la vita e il respiro dei fiorentini.
Quanto ai 35 giorni, la Regione dovrebbe decidere che non si interverrà più appena lo smog sale, ma a un certo punto, per esempio dopo il 25° giorno di sforamento, per impedire che si arrivi ai fatidici 35. La Provincia non ne è convinta. Anzi ha scritto alla Regione ricordando che l´intervento immediato è un intervento di emergenza sanitaria che i sindaci, come massima autorità sanitaria cittadina, non possono evitarlo. Oltretutto l´assessore provinciale Crescioli dubita che intervenire solo dopo il 25° giorno di smog alle stelle possa servire a evitare i soli altri dieci di sforamento ammessi, se non con una cura da cavalli. Meglio, riflette, intervenire prima con più calma e più tempo. Intanto la maggioranza dei comuni dell´area metropolitana ha deciso di andare avanti comunque con le vecchie regole e, visto che le polveri imperversano, emettere le ordinanze antismog. «Per me la questione è troppo importante - dice il primo cittadino di Sesto Gianni Gianassi - Io vado avanti con i provvedimenti anti smog finchè l´Arpat non mi dice che il pm10 è tornato nei ranghi o la Regione mi impone nuove regole. Per ora però queste nuove norme non ci sono».
Il Pm10 sfora per sette giorni. Firenze non emette divieti - da la Repubblica del 14.01.2011