Madrid: grazie per la spazzatura, ora dormiteci dentro
Dopo aver visitato Roma nel 2010, il Corona Beach Garbage Hotel dell'artista tedesco HA Schult approda nel centro di Madrid, per sostenere il progetto di salvaguardia costiera “Corona Save The Beach”. L’hotel, realizzato con 12 tonnellate di spazzatura, sarà situato in Palaza de Callao e aperto al pubblico dal 19 al 26 gennaio
19 January, 2011
Dodici tonnellate di rifiuti raccolti in ventiquattro spiagge europee, cinquanta tramezzi, ottanta pannelli, otto autocarri, tre gru, duemila viti, tre bagni (ovviamente chimici), oltre un milione di pezzi di rifiuti, novecentosessanta birre Corona: è più o meno tutto quello che serve per costruire un hotel. A patto che sia temporaneo. E itinerante. E che gli ospiti non siano troppo schizzinosi, visto che l’intera struttura è realizzata con l’immondizia gentilmente messa a disposizione da turisti incivili sulle spiagge di mezza Europa.
Il Corona Beach Garbage Hotel nasce con il progetto Corona Save the Beach, che ha come obiettivo la salvaguardia delle aree costiere e la sensibilizzazione di chi le occupa, spesso con la convinzione che spiaggia e cestino siano più o meno sinonimi.
Dopo aver visitato Roma un anno fa, questa volta l’hotel itinerante si è trasferito a Madrid, nella Plaza de Callao, dove resterà dal 19 al 26 gennaio.
“Papà” architettonico dell’Hotel Corona, l’artista tedesco HA Schult, già noto per i suoi Trash Men, un esercito di soldati di spazzatura pronti ad invadere il mondo. Che poi è lo stesso messaggio dell’hotel, come spiega lo stesso Schult: “La filosofia che sta dietro a questo progetto è mostrare al mondo il danno enorme che stiamo causando alle nostre coste: l’albergo riflette esattamente quello che potrebbe capitare presto se non cominciamo a prenderci cura del pianeta”.
Maggiori informazioni su www.coronasavethebeach.org
Per una galleria fotografica dell’Hotel, ciccare qui.