Sacchetti con ECM: l'Antitrust contro la pubblicità ingannevole. L'ISS: "Scarsamente biodegradabili"
Nel bollettino del 17 gennaio 2011 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dichiarato pubblicità ingannevole i messaggi Italcom, Arcopolimeri e Ideal Plastik sui sacchetti di plastica con l'additivo ECM: "I messaggi erano volti a promuovere l’utilizzo dell’additivo chimico ECM Masterbatch Pellet, attraverso vanti relativi alla capacità dello stesso di rendere biodegradabili e compostabili svariate materie plastiche tradizionali". L'Istituto Superiore di Sanità ha definito "scarsamente biodegradabili" i sacchetti con ECM. Le reazioni dopo il pronunciamento dell'AGCM
20 January, 2011
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dichiarato pubblicità ingannevole i messaggi Italcom, Arcopolimeri e Ideal Plastik sui sacchetti di plastica con l'additivo ECM. L'Autorità ne ha vietato l'ulteriore diffusione e ha previsto multe di 40mila euro per la prima azienda e 20mila per le altre due. La decisione è contenuta nel bollettino n. 51 dell'AGCM pubblicato il 17 gennaio 2011.
L'Autorità aveva aperto un'instruttoria dopo le segnalazioni giunte all'AGCM da Novamont (il 9 marzo 2009) e da Legambiente (il 4 febbraio 2010) relative ai messaggi diffusi da Italcom, Arcopolimeri ed Ideal Plastik. "I messaggi - si legge nel bollettino - erano volti a promuovere l’utilizzo dell’additivo chimico ECM Masterbatch Pellet, attraverso vanti relativi alla capacità dello stesso di rendere biodegradabili e compostabili svariate materie plastiche tradizionali, nonché alla superiorità dello stesso rispetto al prodotto MaterBi commercializzato dalla Novamont".
Per esprimersi, l'Autorità ha richiesto una consulenza tecnica all’Istituto Superiore di Sanità (ISS): "La biodegradabilità - afferma l'ISS - è un requisito necessario, ma non sufficiente affinché un manufatto sia compostabile, mentre un manufatto può essere considerato compostabile per il solo fatto di disintegrarsi in modo tale da non ostacolare il processo di compostaggio stesso, ma non necessariamente tale fenomeno comporta la biodegradazione totale o comunque ad alte percentuali, del manufatto stesso, in termini di produzioni di biossido di carbonio, acqua e biomassa (vedi definizione norma UNI EN 13432). L’ISS ritiene quindi che le materie plastiche additivate con ECM, in base alla documentazione fornita a riguardo, non risultano compatibili con il processo di compostaggio in quanto non subiscono idoneo fenomeno di disintegrazione, come richiede la sopracitata norma.
L’ISS ritiene che sia "necessario mantenere distinti i concetti di biodegradabilità e di compostabilità e poter "graduare" la biodegradabilità, indicando valori di percentuali differenti da raggiungere in tempi comunque prestabiliti. A titolo di esempio, l’ISS prospetta la possibilità di identificare più gradi o fasce di biodegradabilità da certificare, come “facilmente biodegradabile” (un manufatto che si biodegrada al 90% rispetto ad un materiale di riferimento, in un arco temporale di sei mesi . v.i. norma UNI EN 13432), “mediamente biodegradabile” (un manufatto che si biodegrada al 90% rispetto ad un materiale di riferimento, in un arco temporale di dodici mesi), “scarsamente biodegradabile” (un manufatto che si biodegrada al 50% rispetto ad un materiale di riferimento, in un arco temporale di trentasei mesi, rispecchiando sommariamente, quindi, i processi biodegradativi di alcuni materiali di origine naturale)".
Nel bollettino, l'AGCM afferma che la consulenza tecnica dell'ISS ha mostrato come, in base alla documentazione esaminata, i manufatti addittivati con ECM risultano biodegradabili in tempi lunghi, facendoli ricadere nella categoria “scarsamente biodegradabili (...) Ciò fa sì che i messaggi di Italcom sul proprio sito, la circolare pubblicitaria diffusa dalla società Arcopolimeri, e le scritte apposte sui sacchetti di plastica venduti dalla società Ideal Plastik risultino ingannevoli, in quanto l’affermazione di biodegradabilità, se da un lato è ripetutamente enfatizzata (“completamente biodegradabile”), dall’altro non risulta adeguatamente qualificata; ed invero, dati i tempi lunghi per la biodegradazione del materiale plastico additivato con l’ECM, il termine “biodegradabile” è idoneo a far ritenere ai produttori di materie plastiche ed indirettamente agli acquirenti di manufatti trattati con ECM che gli stessi abbiano un impatto ambientale ridotto in ragione della completezza e rapidità della biodegradazione degli stessi".
Sulla comparazione effettuata tra l’additivo ECM e le bioplastiche Mater-Bi, invece, anche in ragione di quanto indicato dall’ISS, l'Autorità ha ritenuto che "non vi sono elementi sufficienti per affermarne univocamente la non correttezza". L'ISS, infatti, "non ritiene di propria pertinenza poter valutare la veridicità della tabella comparativa che mette a confronto l'ECM con plastiche oxo-degradabili e bioplastiche, tabella che oltre alla caratteristica di biodegradazione, confronta altre caratteristiche come “riciclo, proprietà, performance, processo, ambiente e profitti” di cui vengono riportate certificazioni ed affermazioni di periti e di produttori stessi di tali materiali posti in comparazione, affermazioni alle quali l’ISS non può esimersi di prestare credibilità".
In allegato all'articolo è possibile scaricare il Bollettino n° 51 dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato pubblicato il 17 gennaio.
Le reazioni dopo il pronunciamento dell'AGCM
“Finalmente è stata fatta chiarezza e siamo molto soddisfatti dell’esito di questo pronunciamento, sicuramente innovativo per il nostro Paese - commenta Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -. Continueremo a vigilare per evitare che la nuova stagione di grande innovazione inaugurata con il bando ai sacchetti di plastica tradizionale usa e getta possa permettere ai furbi di fare affari ai danni dell’ambiente, ingannando le amministrazioni e le aziende che vogliono invece adeguarsi alla normativa vigente sugli shopper, per ridurre gli impatti ambientali di questa filiera”.
“I prodotti ECM sono biodegradabili in termini e percentuali variabili – scrive il 21 gennaio Italcom - come confermato anche dall’Istituto Superiore di Sanità, mentre ancora non ne risulta dimostrata la completa compostabilità. A breve – annuncia Italcom - ci sarà un comunicato ufficiale e le nuove iniziative giudiziarie di Italcom contro chi diffonde e sta diffondendo notizie scorrette e denigratorie”. Il 24 gennaio Italcom pubblica sul suo sito un comunicato dal titolo "Facciamo chiarezza". Nella nota, Italcom afferma che "le materie plastiche prodotte con ECM sono BIODEGRADABILI in termini e percentuali variabili, come sostenuto, dall’Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.) e fatto proprio dall’ AGCM quando dichiara: “…che le materie plastiche in questione, additivate con ECM, sono soggette a biodegradazione…” AGCM (art.39)". A conferma di questo, Italcom allega alla nota una serie di studi.
5 commenti
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09.02.2011 15:02
Giornalisti, aziende competitor, blogger, opinion leader e associazione di categoria, in seguito alla decisione dell'AGCM di sanzionare per pubblicità ingannevole Italcom, Arcopolimeri e Ideal Plastik, in riferimento agli shopper/sacchetti contenenti l'ECM MasterBatch PelletsTM, in riferimento agli shopper/sacchetti contenenti l'ECM MasterBatch PelletsTM, hanno scritto senza una reale conoscenza del contenuto del provvedimento dell'AGCM e, per di più, senza occuparsi di comprendere la valenza scientifica dell'additivo, diffamandone le capacità di biodegradabilità.
Alcune notizie confuse dal punto di vista scientifico e tendenti a colpire in modo mirato aziende del settore, rendono il problema dell'utilizzo dell'additivo ECM un vero e proprio motivo di riflessione sulla veridicità dell'informazione.
Italcom società commerciale italiana, distributrice dell'additivo ECM MasterBatch PelletsTM prende atto della sanzione ricevuta da AGCM e dei suggerimenti da applicare per una comunicazione efficace e trasparente.
Alla luce dei risvolti che hanno visto l'uso degli shopper in plastica con l'aggiunta di ECM un vero e proprio motivo di inquisizione, l'azienda dichiara che le matrici polimeriche: PoliEtilene (PE), PoliPropilene (PP), PoliVinilCloruro (PVC), PoliStirene (PS) e PoliEtilentereftalato (PET), additivate con almeno 1% di ECM MasterBatch PelletsTM, sono biodegradabili in tempi variabili (definiti dall'I.S.S. "medio lunghi") ma entro i 5 anni, in riferimento ai test UNI EN ISO 14855 in rispetto alla Direttiva EU 94/62 CE, pertanto conformi ai requisiti di biodegradabilità indicati all'Art. 1, comma 1130 della legge 26 dicembre 2006 e successive modifiche, a cui devono far riferimento i sacchi da asporto merci.
A supporto, inoltre dalle dichiarazioni dell'I.S.S. "Istituto Superiore di Sanità" emergono tre dati importanti:
1- La UNI EN 13432, che regola la COMPOSTABILITA' non è una norma vincolante e obbligatoria
2- I test per certificare la biodegradabilità e la compostabilità sono UNI EN ISO 14855 ed UNI EN 13432.
3- La conferma della biodegradabilità dei prodotti additivati con ECM, in tempi variabili a secondo del polimero di base utilizzato in tempi e percentuali differenti.
Annalisa
27.01.2011 10:01
http://portale.sosutenti.info/notizie/news/sacchetti-di-plastica-biodegradabili-novamont-no-grazie.html
Siamo a fine mese e nessuno ci dice nulla..tra 4 giorni si pagano rate di mutui, RiBa, scadenze varie.. CHI CE LE PAGA??????????????
Giovanni
25.01.2011 09:01
Ma se un sacchetto di pe additivato con tali prodotti non può essere smaltito nella frazione umida della raccolta differenziata ( perchè non conforme alla norma EN 13432 sulla compostabilità), allora dove andrà smaltito ? Nella plastica? Ma se così fosse, allora a cosa serve la "biodegradabilità" di tali prodotti? A questo punto tanto vale fare il sacchetto di plastica in quanto costerebbe meno. L'unica cosa che sembra certa a questo punto è che soltanto un sacchetto compostabile può essere utilizzato per la raccotla dell'umido domestico o smaltito nella frazione umida della raccotla differenziata.
Filippo
24.01.2011 18:01
Certo che se l'ECM chiede una relazione sulla biodegradabilità ad un Professore che si chiama Broglio, sembra quasi una barzelletta!!!
pasquale
21.01.2011 14:01
Adesso Basta volgiamo sapere di che morte dobbiamo morire, qui adesso neanche gli additivi vanno bene ?? allora dobbiamo prorpio chiudere vogliamo delle risposte qui non si capisce piu' nulla