Inquinamento dell'aria: Asti ammalata "grave"
Dati forniti dall'Arpa per il 2010. Peggiora la situazione vicino alla scuola Baussano. L’assessore Palladino: "Situazione difficile da affrontare" - da La Stampa del 25.01.2011
25 January, 2011
Elisabetta Fagnola
La legge dice non più di 35 giorni all’anno. Ma Asti anche nel 2010, quanto a polveri sottili ha fatto il pieno: secondo i dati dell’Arpa Piemonte, sono stati 97 i superamenti dei limiti di Pm10 nell’aria (50 microgrammi per metro cubo) rilevati lo scorso anno dalla centralina fissa di via Croce Verde, la più esposta al traffico, accanto alla scuola Baussano. Salgono rispetto agli 88 del 2009, diminuiscono da 80 a 53 quelli rilevati dalla centralina della Salvo D’Acquisto. E se nel tempo, precisano i tecnici Arpa, si stanno riducendo le emissioni di ossido di azoto e monossido di carbonio (soprattutto perché le vecchie caldaie per il riscaldamento sono state sostituite con modelli meno inquinanti), la criticità sulle polveri sottili rimane alta.
«Persino la stazione mobile di Vinchio ha superato i limiti di legge, nonostante la posizione» fa notare Giancarlo Dapavo, presidente del circolo astigiano di Legambiente: 45 i giorni fuori legge nel 2010 contro i 33 dell’anno precedente. «Le condizioni dell’inquinamento ad Asti città sono gravi – precisa Dapavo – Da inizio anno la centralina Baussano ha superato 16 volte i limiti consentiti, a Vinchio siamo già a 8 superamenti – aggiunge – e la legge europea prevede che si prendano provvedimenti già dopo i 35».
E’ il traffico il primo fattore scatenante: «Le scelte delle amministrazioni contribuiscono a incrementare l’inquinamento – incalza Dapavo – col mancato rispetto della già minima zona a traffico limitato, la riduzione dei servizi di trasporto pubblico, la soppressione delle linee ferroviarie». Diversa la posizione dell’assessore comunale all’Ambiente Ornella Palladino: «Abbiamo molti progetti in cantiere, è una situazione non semplice da affrontare, pedonalizzare alcune vie è una scelta da prendere con gli abitanti» precisa. Ma si lavora sul fotovoltaico per i tetti degli edifici comunali e si pensa a migliorare il bike sharing: «Bici più maneggevoli, facili da affittare e sistemate in più punti della città, magari con la possibilità di utilizzare la tessera in diverse città, utile per gli studenti universitari» anticipa.
Mentre prosegue la campagna di monitoraggio Arpa con la centralina mobile (ha fatto tappa già a San Damiano e Cisterna), Legambiente rinnova le richieste: «L’incremento delle zone pedonali – spiega Dapavo – dei trasporti pubblici, del verde che ad Asti è molto limitato rispetto a città della stessa dimensione, almeno sei percorsi di piste ciclabili per arrivare in centro città». Provvedimenti urgenti, precisa, per la salute e le tasche: «Se non rispettiamo la legge, chi pagherà le sanzioni dell’Unione europea?».