Il buon esempio della domenica a piedi torinese
L'intervento (versione integrale) di Paolo Hutter su La Repubblica (Milano) del 27.01.2011
27 January, 2011
Paolo Hutter
Ci si avvicina alla auspicabile domenica prossima antismog con una gestione che mai è stata così confusa e approssimativa. E “per fortuna” che Comune Provincia e Regione sono dello stesso colore politico, e perfortuna che le emergenze smog e le domeniche a piedi sono nell'agenda amministrativa sistematicamente dalla fine del 1999.. Ciò premesso, e in attesa di sapere se la Regione imporrà dall'alto quel coordinamento di area metropolitana che né Moratti né Podesta provano davvero a perseguire, sarebbe già un passo avanti se l'oggetto misterioso che ci attende domenica tornasse a essere una giornata veramente ecologica. Ovvero una giornata in cui possiamo respirare e muoverci tranquillamente in mezzo alle strade. Rimbalzando tra Comune e Regione in questi anni il blocco domenicale si è allargato e stretto come una fisarmonica, arrivando fino a durare 12 ore e restringendosi poi a 8 ore (dalle 10 alle 18) l'anno scorso. Non è cambiata l'unica norma che doveva cambiare per adeguarsi alla realtà che cambia, ovvero la esenzione del blocco per le auto a metano e gpl. Ormai queste auto sono diventate – è anche un bene che sia così, perchè sono meno inquinanti – quasi il 10% del parco auto. Insieme ad altri esoneri concessi con troppa facilità,(ricorderete il permesso per tutte le auto degli addetti alla moda) sono diventate un numero sufficiente per rovinare il principale vero pregio delle domeniche a piedi, cioè la possibilità di andare tranquillamente in bicicletta e anche – perchè no? - di camminare e giocare per strada.
Da un paio di anni qualche ambientalista chiedeva invano di tornare a rendere coerenti e ugualitarie le domeniche a piedi. La buona notizia arriva da Torino, che pure non è citta particolarmente coraggiosa nel fermare il traffico privato: accogliendo le richieste dei gruppi ciclisti urbani domenica prossima sarà a piedi certamente e sarà bloccato anche il traffico delle auto cosiddette ecologiche, rivedendo quindi le ordinanze-tipo degli anni scorsi. Le auto a metano e gpl, tra l'altro, contribuiscono comunque a creare un po' di smog. A creare inquinamento e fastidio è anche il traffico privato notturno ma è molto più difficile sostituirlo con mezzi pubblici e biciclette. La prima formulazione della ordinanza del Comune di Milano per domenica prossima, che ipotizza un blocco di 24 ore dalle 0 alle 24, ha provocato non a caso la immediata insurrezione dei commercianti. In primis dei locali notturni che si immaginavano già deserti. Non è facile capire come mai De Corato abbia anche solo ipotizzato questo orario di blocco domenicale, mai sperimentato al mondo. Può essere stata una boutade, o una distrazione che dimostra il calo di professionalità nella Giunta. E' evidente che non sarà questo l'orario del blocco, e che sarà già tanto se fermerà i veicoli e metano e gpl. Involontariamente però la gaffe sulle 24 ore potrebbe far aprire un dibattito per cominciare a occuparsi seriamente di ridurre la produzione di smog notturno nei fine settimana, proponendo comunque possibilità di spostarsi. Movida ecologica, insomma.