Il viaggio impossibile ai settanta all’ora in tangenziale
Entrata di Sesto San Giovanni della Tangenziale Est. Comincia da qui, alle 14.55, il viaggio impossibile alla velocità di 70 chilometri orari intorno a Milano - da La Stampa del 11.02.2011
11 February, 2011
Francesco Moscatelli
Entrata di Sesto San Giovanni della Tangenziale Est. Comincia da qui, alle 14.55, il viaggio impossibile alla velocità di 70 chilometri orari intorno a Milano. Sui cartelli il limite è ancora quello standard: 90. Da martedì, però, quando entrerà in vigore la nuova ordinanza contro lo smog, tutti gli automobilisti dovranno alzare il piede dall’acceleratore. «Se le condizioni dell’aria non miglioreranno – fanno sapere dalla Provincia - si potrebbe andare avanti così fino ai primi d’aprile».
Sarà dura. Dopo appena cinque minuti e otto chilometri, dimenticata l’esistenza della quinta marcia e della corsia di sorpasso, la possibilità che qualcuno viaggi sotto i 100 sembra pura fantascienza. Fuori dal finestrino scorrono gli scheletri industriali della ex Stalingrado d’Italia, la torre di Mediaset e la statua con le sembianze di un angelo che veglia sul Dipartimento di Medicina molecolare dell’ospedale San Raffaele. Gli altri automobilisti prima ci danno dentro con gli abbaglianti, poi sorpassano e ti squadrano come un marziano. Gli autisti dei Tir preferiscono il clacson.
La strada è deserta. La tentazione di accelerare è forte. Andare così piano è faticoso. Servirà almeno a qualcosa? «Forse è solo un palliativo, ma conosco il male che questa cintura di smog fa a Milano – risponde Gianni Biondillo, architetto e giallista, autore con Michele Monina del saggio di psicogeografia “Tangenziali, due viandanti ai bordi della città”, pubblicato da Guanda –. La mia città sta morendo di miasmi». Edoardo Croci, ex assessore all’Ambiente della giunta Moratti, oggi docente di Economia ambientale alla Bocconi, sembra crederci un po’ di più: «Tecnicamente la proposta è efficace, perché le arterie di scorrimento hanno un grande impatto sull’inquinamento. Certo ci vorrebbe anche altro: intervenire sul traffico merci, aumentare il numero di passeggeri per auto, che è inchiodato a 1.2, e magari aumentare le tariffe delle tangenziali nei periodi d’emergenza».
Alle 15.14, dopo 29 chilometri e 24 minuti di pazienza, si passa sulla Tangenziale Ovest. «I 70? Non li rispetterà nessuno». Tonino Russomanno, benzinaio nell’area di servizio di San Donato Est, sorride beffardo. «Ma manco in bicicletta», scherzano i suoi colleghi José Reale e Antonio Pascarella. A Muggiano Est, una manciata di chilometri più avanti, c’è lo stesso scetticismo. «Mi sembra assurdo – dice Salvatore Lembo, da 13 anni alla guida di un taxi –. Si creerà solo più traffico». Fra l’autogrill e i palazzoni della periferia c’è un prato pieno di capre. Sembra una foto ricordo del boom economico. «Veder crescere queste 44 bestie è il mio hobby - racconta il pastore Sergio Sbrozzeri, 62 anni–. Il nuovo limite? È inutile, lo sappiamo tutti. Ormai non riusciamo a rinunciare neanche a due gradi di temperatura. Ci stiamo distruggendo. Ciò che è peggio è che ne siamo perfettamente consapevoli». Alle 15.50, dopo un’ora scarsa e 45 chilometri d’agonia, l’uscita di San Siro sembra quasi una liberazione.
"IN VIGORE A MILANO «L’idea è giusta in teoria ma un limite così basso è difficile da rispettare»"