Londra, troppi rifiuti da smaltire: in arrivo un gassificatore di ultima generazione
La strada per trasformare Londra in una città verde è ancora lunga, con gli oltre 22 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno e appena il 29% di raccolta differenziata. Per accelerare lo smaltimento, il sindaco Johnson ha dato il via alla costruzione del più grande impianto di gassificazione d’europa, operativo dal 2013
17 February, 2011
“If everyone lived like the average Londoner we would need three planets to survive”. Se ciascuno di noi adottasse lo stile di vita di un londinese medio, avremmo bisogno di tre pianeti per sopravvivere. A dirlo è l’Environment Agency di Londra, nel dossier State of the Environment pubblicato a febbraio 2011 (scaricabile a fondo pagina) che ha messo in luce come quello dello smaltimento rifiuti stia diventando uno dei problemi ambientali più gravi che la capitale del Regno Unito deve affrontare.
Dei 22 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno nella capitale, 6,6 finisco regolarmente in discarica, senza trattamento e senza prospettive di smaltimento. Davvero troppo perché la situazione possa andare avanti a lungo, soprattutto se si considera che Londra mantiene il record per la più bassa percentuale di riciclaggio fra tutte le città del Regno Unito, appena il 29,2%, contro una media del 37,6%.
Per accelerare lo smaltimento di questa immensa mole di spazzatura, il sindaco Boris Johnson sta cercando di portare a termine un progetto per un inceneritore, o meglio, un gassificatore, di ultima generazione – progetto di cui si parlava già nel 2003, ma che è stato aggiornato nel tempo sul piano tecnologico.
L’impianto, la cui costruzione è appena cominciata, dovrebbe diventare operativo nel 2013, ed essere in grado di rifornire di energia elettrica oltre 15.000 abitazioni nella City.
La realizzazione dell’opera, affidata alla Bioessence East London Ltd, non ha però mancato di suscitare polemiche fra gli ambientalisti, per quanto l’impianto sia tecnologicamente avanzato, ed in grado di produrre meno emissioni rispetto ad un inceneritore tradizionale, “it will still release dioxins”, rilascerà pur sempre diossine, scrive un lettore commentando la notizia su un sito specializzato. Il rilascio di diossine in atmosfera è inevitabile, e i sostenitori del movimento anti-inceneritori, come Friends of the Earth e UK Without Incineration, al momento impegnati nella battaglia contro il termovalorizzatore di Leeds hanno inserito il cantiere nella lista dei siti da tenere d’occhio, e certamente non tarderanno le proteste.
L’obiettivo del sindaco è arrivare a soddisfare il 25% del fabbisogno energetico della City utilizzando esclusivamente fonti locali entro il 2025. “Abbiamo la meravigliosa opportunità di prendere la spazzatura di tutti i giorni e trasformarla in corrente elettrica – ha dichiarato Johnson – Gli abitanti di Londra possono ora stare tranquilli, sapendo che tutti i rifiuti che non sono in grado di riciclare verranno ora utilizzati per produrre energia pulita”. Non tutti sono così ottimisti: “This article could also have been titled 'Boris believes in miracle'" commenta un altro lettore.
Il gassificatore di Bioessence sarà il più grande d’Europa, costerà circa 80 milioni di sterline e avrà una capacità di trattamento di 100.000 tonnellate l’anno.