Australia, da luglio 2012 una “tassa” per le emissioni di CO2
L'annuncio della premier Gillard: tra poco più di un anno emettere gas serra avrà un costo. Il provvedimento, che esclude il settore agricolo, anticiperà l'introduzione di un sistema di mercato delle emissioni basato sui crediti di carbonio e sul “cap and trade”. L'ammontare della tariffa non è ancora stato stabilito
24 February, 2011
Il governo australiano ha introdotto un costo per le emissioni di CO2, che entrerà in vigore a partire dal primo luglio 2012. Lo ha annunciato la premier laburista Julia Gillard, senza specificare quale sarà l'ammontare della tariffa. Le emissioni del settore agricolo saranno escluse dallo schema, ma saranno introdotti incentivi per agricoltori e allevatori che si impegneranno per ridurre le emissioni di gas serra, a partire dal metano emesso dagli animali. La misura sarà soltanto un provvedimento transitorio, che precederà l'introduzione di un sistema di mercato delle emissioni, del tipo "cap and trade": in pratica, sarà fissato un tetto massimo di CO2 da emettere su scala nazionale, che un'Autorità nazionale provvederà poi a suddividere tra le varie aziende. Le quote saranno quantificate in “crediti di carbonio”, che potranno essere commercializzati. In altri termini, le imprese che non riusciranno a mantenersi entro il proprio tetto massimo (il “cap”, appunto), dovranno acquistare crediti da quelle che avranno “risparmiato” emissioni.
«La storia ci insegna che le nazioni e le economie che prosperano nei tempi di cambiamenti storici sono quelle che danno forma ai cambiamenti e li gestiscono», ha commentato la premier annunciando la novità. Un punto di vista condiviso dal senatore Bob Brown, leader dei Verdi australiani, che ha descritto l'annuncio come «un importante passo avanti nel processo di costruzione della nazione». Secondo Brown, è stato possibile varare un provvedimento di questo tipo solo perché il supporto dei Verdi è fondamentale per la tenuta della maggioranza di governo: «L'accordo è stato raggiunto perché condividiamo il potere. Un governo di maggioranza non avrebbe raggiunto questo risultato».
L'Australia è il paese con il valore pro capite più alto di emissioni di gas serra, dovute soprattutto alla forte peso del carbone nella produzione di energia elettrica (l'80% dell'elettricità nazionale deriva dal coke). Il governo di Julia Gillard si è impegnato a ridurre le emissioni del 5% rispetto ai livelli del 2000 entro il 2020.