La Sapienza risparmia energia
Inaugurato agli impianti sportivi universitari di Tor di Quinto un impianto di co-generazione a miscela metano-idrogeno. Permetterà un risparmio del 25% e una riduzione delle emissioni dal 15% al 20%. In arrivo nei prossimi anni altre iniziative nella stessa direzione: smart grid e auto elettriche
28 February, 2011
Inaugurato il primo impianto italiano di "co-generazione" a miscela metano-idrogeno: alimenta la piscina universitaria della Sapienza a Tor di Quinto e fa parte del programma Joint Lab di Sapienza Innovazione, finanziato dalla Regione Lazio. Il "co-generatore" di Tor di Quinto è anche parte integrante del Piano per l'Energia Sostenibile di Roma Capitale, presentato agli Stati Generali della città, e dei progetti per l'autonomia e la compatibilità energetica sui quali poggia in larga misura la candidatura romana alle Olimpiadi del 2020. Un piano che, nel suo complesso, punta a ridurre il biossido di carbonio (CO2) in atmosfera di tre milioni di tonnellate l'anno entro il 2020.
Al taglio di nastro c'era un ampio parterre di autorità, tra le quali il rettore della Sapienza Luigi Frati, l'assessore capitolino all'Ambiente Marco Visconti e il suo omologo della Regione Lazio, Marco Mattei.
Il nuovo impianto, spiegano i tecnici, è costituito da un "elettrolizzatore" (alimentato ad energia solare) che produce idrogeno. Questo arricchisce il metano che alimenta il gruppo di produzione energetica. Il gruppo, a sua volta, assicura la produzione combinata dell'elettricità per i campi sportivi e dell'energia termica che riscalda la piscina. Rispetto agli impianti tradizionali, il sistema consente un risparmio energetico del 25% e una riduzione delle emissioni tra il 15 e il 20%, in funzione della quota di idrogeno introdotta nella miscela combustibile. Caratteristiche promettenti, per cui – preannuncia l'assessore Visconti – il co-generatore «sarà replicato nelle piscine comunali».
L'impianto di Tor di Quinto ha anche funzione di laboratorio: servirà a sperimentare quanto variano le prestazioni termiche ed elettriche del co-generatore a seconda della quantità di idrogeno immessa. In seguito, poi, si studierà e realizzerà qui il primo distributore di idrogeno (e di idro-metano) per alimentare veicoli di nuova generazione – e dunque per la mobilità sostenibile a Roma.
Il nuovo co-generatore nasce nella logica del masterplan di Jeremy Rifkin per Roma Capitale, che prevede numerose azioni per il risparmio e l'efficienza energetica. Tra queste, centrale la smart grid, pure elaborata in ambito universitario e presentata agli Stati Generali lo scorso 22 febbraio: un sistema di "isole energetiche" interconnesse in una rete intelligente di energia elettrica, termica e per il raffreddamento. Carta vincente del sistema, l'autosufficienza. La prima "smart grid", prevista nel Piano Strategico di Sviluppo della città, sarà quella dell'Eur: garantirà l'autosufficienza energetica delle grandi utenze, con due anelli paralleli di teleriscaldamento e diramazioni che porteranno elettricità e calore agli edifici. Il progetto sarà realizzato in tre anni e costerà 24 milioni di euro finanziati da Acea.
Altra novità sarà la mobilità elettrica. «Stiamo realizzando un piano con Acea, Atac e Enel, un protocollo di intesa per l'installazione di 200 colonnine elettriche a Roma», ha detto l'assessore Visconti. «Si sta lavorando con il Ministero - ha spiegato - ed entro i primi di marzo stabiliremo un programma anche su questo». Per quanto riguarda poi la flotta delle auto che potrebbero utilizzare le nuove colonnine, Visconti ha sottolineato che «chiederemo alle istituzioni di dotarsi delle auto elettriche a partire dal Comune, le Asl, i ministeri che si trovano nel centro storico. Se ciascuna Istituzione si dotasse di 2-3 auto elettriche si potrebbe arrivare ad una flotta di 7-800 auto e le colonnine non sarebbero fine a se stesse» e tutto la realizzazione delle 200 colonnine a parere di Visconti potrebbe avvenire tra «la fine del 2011 e l'inizio del 2012».