Il Piemonte verso l'abolizione delle ATO. "Criticità della proposta di Legge Regionale"
Il testo definitivo del decreto Milleproroghe, convertito in legge, ha confermato il termine del 31 marzo 2011 per la soppressione delle autorità d'ambito territoriali (rifiuti e acqua). In Piemonte la Giunta regionale ha approvato, il 28 febbraio, un disegno di legge per la riforma degli ambiti territoriali: per i rifiuti, prevista la suddivisione in quattro ambiti territoriali ottimali. Il convegno del 25 febbraio sulla governance dei rifiuti a Nichelino: le criticità del progetto di legge regionale secondo l'ATO-R torinese; gli interrogativi sul ruolo dei Comuni. On line il testo del disegno di legge approvato dalla Giunta regionale
01 March, 2011
Il disegno di legge approvato dalla Giunta regionale
La Giunta regionale del Piemonte, lunedì 28 febbraio, ha approvato il disegno di legge sulle autorità d'ambito territoriali per la gestione di acqua e rifiuti urbani. Il disegno di legge passa ora all'esame del Consiglio regionale. Il provvedimento, si legge in una nota della Regione, "intende assicurare: il rispetto dei principi di efficienza, efficacia ed economicità; il conseguimento di adeguati livelli tariffari in conformità ai principi di gradualità, responsabilizzazione, equità e perequazione a livello d’ambito territoriale ottimale; la tutela e la corretta utilizzazione delle risorse idriche secondo principi di solidarietà, di salvaguardia delle aspettative dei diritti delle generazioni future, di rinnovo e risparmio delle risorse e di uso multiplo delle stesse, con priorità di soddisfacimento delle esigenze idropotabili della popolazione; la riduzione dei rifiuti urbani, nonché una programmazione ed una gestione integrata dei medesimi fondata prioritariamente sulla prevenzione e sulla riduzione della produzione, sulla raccolta differenziata, sul recupero e il corretto smaltimento, anche al fine di un adeguato ed economico riutilizzo, reimpiego e riciclaggio".
Per quanto riguarda i rifiuti, il nuovo provvedimento prevede, per il territorio piemontese, la suddivisione in quattro ambiti territoriali ottimali per l’organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani (Novarese, Vercellese, Biellese e Verbano-Cusio-Ossola; Astigiano e Alessandrino; Cuneese; Torinese). Le Province eserciteranno le funzioni di organizzazione e controllo diretto dei servizi, con il parere obbligatorio e vincolante dei Comuni, relativamente alla specificazione della domanda di servizio, all’elaborazione ed aggiornamento dei piani d’ambito, alla determinazione dei livelli di imposizione tariffaria, alla definizione del modello organizzativo e conseguente affidamento dei servizi ed al controllo operativo, tecnico e gestionale dei servizi medesimi.
Il documento dell'ATO-R torinese: "Criticità della proposta di Legge Regionale"
Il 25 febbraio 2011 si è svolto il convegno “Governance dei rifiuti: verso una babele gestionale?”. Tra i partecipanti al convegno, anche Paolo Foietta, presidente dell'ATO-R torinese: "Come ATO, intesa come l'assemblea dei Consorzi e dei Comuni capofila, abbiamo deciso di non entrare tanto in merito rispetto al quadro nazionale, bensì, abbiamo provato a leggere questo disegno di legge regionale ed inviduare un insieme di criticità cercando di dare un contributo in modo da migliorare, nelle rispettive sedi opportune, la proposta di legge".
L’Assemblea di ATO-R nella riunione del 15 febbraio 2011 ha approvato un articolato documento dal titolo "Criticità della proposta di Legge Regionale". Sono molteplici le criticità evidenziate: gli interrogativi sui consorzi che stanno andando in soppressione; il rapporto tra la nuova proposta e la Legge Regionale 24/02 attualmente in vigore; il trasferimento delle competenze originariamente comunali (tutte quelle oggi attribuite ai Consorzi di bacino). "Inoltre - si legge nel documento - nel disegno di legge della Regione si prevede la messa in liquidazione di Associazioni d’Ambito e Consorzi di bacino dal 1° aprile, affidando il ruolo di commissario al Presidente della Provincia, mentre poi si prevede che già da tale data le funzioni di organizzazione e controllo diretto del sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani sono attribuite alle province. Il combinato di tali disposizioni desta molte perplessità".
Desta preoccupazione anche la fase di transizione: "Il passaggio di competenze deve essere supportato da un Piano Economico-Organizzativo (...) Solo sulla base dei risultati del Piano Economico-Organizzativo di cui sopra si potrà procedere ad un trasferimento graduale delle attività e compiti ai nuovi enti subentranti e del relativo personale, disponendo di un congruo periodo transitorio. I termini temporali per il passaggio di competenze che prevede il Disegno di Legge citato non appaiono adeguati per garantire efficacia al nuovo sistema di governance". Inoltre "l’articolazione e la durata del periodo transitorio - sottolinea il documento - non può prescindere dalla scadenza degli affidamenti ai sensi del 23 bis e della gestione del passaggio del sistema societario piemontese dall’”in house” alla gara o partenariato pubblico privato, che cambierà completamente gli assetti socio-economici dei servizi pubblici locali in Regione Piemonte". Nel documento viene quindi formulata una proposta con forme e tempi del trasferimento competenze in capo alle Province. In allegato è possibile scaricare il testo del documento ATO-R.
Gli interrogativi sul ruolo dei Comuni
"La proposta di semplificazione che è sul tavolo, personalmente, non mi vede contrario - ha affermato nel corso del convegno Giuseppe Catizone, sindaco di Nichelino e presidente Assemblea dei sindaci CO.VA.R. 14 - però ci sono ancora tanti punti che rimangono ancora irrisolti. Primo: il passaggio transitorio. Ad oggi ci sono degli accordi per il servizio. A chi passano questi rapporti nella fase transitoria? Quali saranno le stazioni appaltanti? Cosa succede nella fase transitoria? Chi fa i controlli? Chi decide che tipo di servizio deve essere fatto? Chi decide le multe, le eventuali sanzioni per servizi non fatti? Questa parte non è stata così sviluppata.
"E qual è il ruolo dei Comuni dopo? - si domanda il sindaco di Nichelino - Si è capito che viene centralizzato alle Province. Si dà alla Provincia un certo ruolo di indirizzo ma poi cosa succede ai Comuni, cosa fanno? Mi pare che sia stato dato un ruolo residuale ai Comuni che sono il terminale ultimo più vicino ai cittadini. Ritengo che sia interessante capire il ruolo dei Comuni che non può essere solo di "ultimo terminale di fatica". Deve essere un ruolo di indirizzo e di controllo, un ruolo attivo nella gestione delle politiche generali".
"Quanti soldi verranno dati ai Comuni? - si chiede ancora Giuseppe Catizone - Non si può pensare che abbiamo consorzi con dei valori e facciamo un passo indietro, cedendo gratuitamente le nostre proprietà. Non esiste. Ogni risorsa deve essere pagata. C'è dell'esperienza, c'è del know how. Non si parla di un centesimo che va ai Comuni. Vorrei capire in base a quale criterio dovremmo cedere le nostre aziende e le nostre proprietà".
La Regione approva la riforma degli ATO. Ravello: “Il riordino delle competenze permetterà una riduzione degli sprechi e più efficienza nei servizi” - comunicato stampa Regione Piemonte del 28.02.2011