L'Emilia-Romagna progetta nuove politiche di "buona mobilità" insieme ai cittadini
La Regione Emilia-Romagna ha avviato un percorso di partecipazione "dal basso" con la cittadinanza attraverso lo strumento dell'"e-democracy". Obiettivo: coinvolgere in modo qualificato i cittadini per capire come ci si muova in Emilia-Romagna e soprattutto assieme a loro provare a progettare e mettere in campo politiche nuove di "buona mobilità"
03 March, 2011
E' ancora una strada in salita la partecipazione tramite democrazia elettronica? La Regione Emilia Romagna comunque ci ha provato. E lo ha fatto stavolta sul terreno della mobilità, cruccio quotidiano di milioni di emiliano-romagnoli, dal pedone all'automobilista passando per il pendolare cronico. Il mix organizzativo e professionale per questo esperimento partecipativo l'hanno messo in campo l'assessorato regionale alla Mobilità in collaborazione col Servizio Comunicazione ed Educazione alla sostenibilità ed il "fronte" dei portali tematici (Io Partecipo, Mobiliter), convinti che una partecipazione non casuale non s'improvvisi.
L'obiettivo era coinvolgere in modo qualificato i cittadini per capire come ci si muova in Emilia-Romagna e soprattutto assieme a loro provare a progettare e mettere in campo politiche nuove di "buona mobilità". Al lato pratico si è quindi previsto un sondaggio on line, strutturato e non superficiale, cui ha fatto seguito un convegno tematico di un'intera giornata. L'obiettivo sperimentale non era fare “audience”, ma strutturare, sia come metodo che come contenuti, un percorso serio di partecipazione e proposte. Insomma, niente bacchette magiche, ma lavoro "dal basso". Il sondaggio ha coinvolto 140 cittadini, il convegno-focus group altrettanti, impegnati a mettere in campo problemi e proposte, suddivisi in 7 tavoli tematici.
Così è emerso che l’automobile è ovviamente il mezzo di trasporto più utilizzato (30,7%) ma la principale motivazione problematica che spinge al suo utilizzo è la convinzione che il livello del servizio di trasporto pubblico sia inadeguato (62,8%). Tuttavia non è scontata la corrispondenza tra il mezzo considerato più sicuro dal punto di vista della sicurezza stradale e il mezzo effettivamente utilizzato. Questo è vero soprattutto tra chi utilizza abitualmente l’automobile: solo l’11,6% (la percentuale più bassa in assoluto), infatti, la considera il mezzo più sicuro. Automobilisti per forza, quindi. Accolta favorevolmente, almeno in linea di principio, la realizzazione di corsie preferenziali in grado di rendere i mezzi di trasporto pubblici più tempestivi ed affidabili (90%).
Del resto, tra gli elementi proposti dai cittadini per incentivare l’utilizzo di autobus e treni, si segnala proprio il "potenziamento delle corse" (76,4%) e la "maggiore puntualità" (65,7%).
Se questa modalità professionale di "e-democracy" sarà esportabile lo si vedrà in futuro. Del resto il lavoro da fare è tanto. Lo sanno milioni di pendolari e tutti coloro che hanno a cuore oltre alla mobilità la qualità dell'aria che respiriamo.
Report del sondaggio online "Buona mobilità"
Instant report dei contenuti emersi nei tavoli di lavoro