Rinnovabili, il Governo stringe i tempi: entro due o tre settimane pronti i nuovi incentivi
Il ministro Prestigiacomo azzarda: convocato il tavolo tecnico con gli operatori, basteranno venti giorni per definire le nuove tariffe incentivanti. Ancora più ottimista il collega Romani, secondo il quale saranno sufficienti due settimane. Venerdì, intanto, il Governo dovrebbe incontrare i rappresentanti delle imprese
09 March, 2011
Il decreto che definisce le nuove tariffe incentivanti per le rinnovabili potrebbe essere pronto in sole due settimane. Lo sostiene il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, autore del decreto legislativo approvato nei giorni scorsi dal Governo e fortemente contestato dalle associazioni del settore. Proprio a proposito delle polemiche, Romani prova a gettare acqua sul fuoco: «Sono perfettamente d'accordo – ha dichiarato – che il settore vada incentivato e che vengano date certezze, ma nel lungo periodo: quindi vanno bene gli incentivi, ma anche il decalage degli incentivi in base ai target che ci diamo e ai costi di produzione».
Quanto ai tempi per la definizione del nuovo sistema di tariffe, anche il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo è convinta che saranno brevi. «Occorre definire il nuovo sistema degli incentivi e farlo rapidamente – ha dichiarato a margine della visita alla sede della Selex, in cui viene gestito il Sistri, sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti – Mi sono battuta perché si anticipasse di un mese, dal primo giugno al 30 aprile, la definizione del nuovo quadro, ma se facciamo prima non è che ci rimprovera qualcuno, anzi: è forse meglio». Secondo Prestigiacomo, potrebbero bastare poche settimane. «Se il tavolo viene convocato immediatamente – ha aggiunto – credo che nell'arco di venti giorni, con un confronto finalmente di merito con tutti gli operatori del settore, potremo definire un nuovo sistema di incentivi che moralizzi tutto questo settore».
Venerdì, intanto, è in programma un incontro tra i rappresentanti del Governo e gli operatori del settore. «Vogliamo produrre – ha chiarito Romani – un provvedimento che dia certezze al settore, in modo che le nostre banche, i nostri imprenditori e i nostri produttori abbiamo la possibilità di investire in base a quanto consentito e consentibile da parte dei cittadini».