Ri-ciclo. Uno sguardo oltre i rifiuti
Dal 15 al 26 marzo Mostra fotografica di Ico Gasparri con quarantotto opere fotografiche di grande formato e una lastra di alluminio antisdrucciolo, scattate principalmente all'interno di impianti di riqualificazione di plastica, alluminio, carta/cartone, legno e vetro di varie aree della Campania, ma anche della Sicilia e del Veneto
11 March, 2011
«Ri-Ciclo. Uno sguardo oltre i rifiuti» è una mostra che nasce dall'intuizione di Ico Gasparri, fotografo sociale di professione, dedicata all'interpretazione artistica, attraverso il mezzo fotografico, dei rifiuti differenziati.
La mostra presenta 48 opere fotografiche e una lastra di alluminio antisdrucciolo stampata, scattate principalmente all'interno di impianti di riqualificazione di plastica, alluminio, carta/cartone, legno e vetro di varie aree della Campania, ma anche della Sicilia e del Veneto.
E proprio nel segno della continuità e della coerenza, che la mostra viene ospitata a Milano presso le Corti all'Alzaia (ex cartiere Binda per la sua nona edizione dal 15 marzo al 26 marzo 2011, con inaugurazione il 15 marzo alle ore 19).
«Ri-Ciclo. Uno sguardo oltre i rifiuti», nasce da un progetto di comunicazione artistica sulla tematica ecologista del riciclo dei rifiuti urbani sviluppato dal 2005 da Ico Gasparri. Le stampe, tutte a colori, di tiratura massima 3 esemplari, e di grandi dimensioni, non si pongono l'obiettivo di descrivere i drammatici momenti della cronaca recente (che hanno proiettato un'immagine fortemente degradata di Napoli e della Campania in tutto il mondo) né vogliono illustrare le fasi tecniche del processo industriale.
Le opere in mostra, invece, prediligono il racconto fortemente rielaborato, poetico, romantico, quasi affettuoso, con il gesto civico che esse raccontano, immagini che trasformano cumuli di rifiuti selezionati o in via di selezione in scene dai forti contenuti estetici, dove la materia martoriata dai percorsi d'utilizzazione e di scarto vive una specie di seconda vita generata casualmente dagli operatori e dalle loro potenti macchine.
La sfida dell'artista è quella di portare il proprio contributo creativo per diffondere un'immagine nuova e diversa della propria terra, attraverso scatti in cui bottiglie di plastica, lattine, cartoni, schegge di vetro e trucioli di legno volano, cadono, tentano di liberarsi dal filo che li stringe, ansiosi di generare nuovi prodotti e nuova materia. Attraverso un linguaggio che si accosta più all'arte contemporanea che alla fotografia tradizionale, queste immagini invitano alla riflessione sulla tematica ecologista del riciclo dei rifiuti quotidiani e sui comportamenti virtuosi. Una delle immagini relative al riciclo dell'alluminio è stampata su alluminio mandorlato in una sorta di simbiosi tra contenuto della rappresentazione e supporto scelto.
Una delle recenti edizioni della mostra si è svolta a Napoli nel prestigioso Istituto italiano per gli Studi Filosofici, luogo di eccellenza per lo sviluppo e l'elaborazione del pensiero contemporaneo internazionale, dove sono state avviate, tra l'altro, alcune importanti attività di monitoraggio e controllo sul territorio, scatenanti lo scandalo dei rifiuti tossici abbandonati nel sottosuolo della Campania. L'edizione di Napoli ha ricevuto il patrocinio morale della Provincia di Napoli, del Comune di Napoli e della Regione Campania, facendo sì che rientrassero tra le iniziative contro il «sistema della camorra».
Ico Gasparri è nato nel 1959 a Cava de' Tirreni (Salerno), fotografo dal 1977. Gasparri è partito da un lungo periodo di riprese sul patrimonio artistico del Mediterraneo e sulla conservazione dei beni culturali del territorio (basata sull'astrazione architettonica, sull'esaltazione di volumi e della forte luce mediterranea e sfociata nel 1986 nella prima mostra in bianco e nero Architetture disegnate) ed è poi approdato alle varie edizioni delle personali Bianco Mediterraneo, Marocco!, Capri!, Le dodici fatiche di Carrara, Odissea minima, I chiodi di Ulisse, di-segno, Ri-ciclo.
Parallelamente, ha sviluppato una ricerca incentrata sull'impatto devastante della pubblicità nel contesto urbano, affrontando dal 1990 al 2010 la tematica dell'utilizzo dell'immagine femminile in pubblicità per le strade di Milano. Il ricco archivio, unico nel suo genere, ha generato la mostra Chi è il maestro del lupo cattivo? giunta alla quindicesima edizione per la quale ha vinto il premio della Commissione pari o Dispare quale miglior artista italiano nel 2010 impegnato sulle tematiche di genere.
Ha all'attivo un libro fotografico Capri! La foglia e la pietra, e numerose pubblicazioni di libri di comunicazione aziendale. Autore di testi poetici e teatrali scritti sulle sue fotografie, ha realizzato in questo campo gli spettacoli Odissea minima, La donna e l'uva e Il parco-non-giochi, dedicato al drammatico tema della perdita dello spazio di gioco per i bambini in guerra e per le migrazioni.
Nel 2010 ha fondato a Milano IChOme, primo negozio di fotografia contemporanea sostenibile.