Fotovoltaico, il governo inglese pensa a un drastico taglio degli incentivi. Possibile un calo delle tariffe del 75%
Il quotidiano britannico Guardian ha pubblicato alcune indiscrezioni su possibili tagli alle tariffe incentivanti per gli impianti fotovoltaici. La riduzione dei sussidi potrebbe ammontare al 75% dei livelli attuali, e penalizzerebbe soprattutto gli impianti di taglia maggiore. Già in allerta le associazioni delle rinnovabili
21 March, 2011
L'Inghilterra come l'Italia. Dopo l'approvazione, in casa nostra, del decreto Romani “ammazza rinnovabili”, anche il mercato britannico dell'energia fotovoltaica sembra destinato nei prossimi mesi a una vera e propria rivoluzione. Secondo indiscrezioni pubblicate dal Guardian, infatti, il governo inglese avrebbe intenzione di applicare un taglio degli incentivi pari addirittura al 75% rispetto al livello attuale. La notizia di una possibile revisione del sistema di sussidi alle rinnovabili era già nota da qualche settimana, ma finora non erano ancora trapelate anticipazioni sull'entità dei tagli. Secondo le prime ipotesi avanzate dal Guardian, la nuova tariffa dovrebbe ammontare a 19 pence al kWh per le installazioni di potenza compresa tra 50 e 150 kW, a 15p/kWh per quelle tra 150-250 kW e a 8,5 p/kWh per quelle tra 250 kW e 5 MW (o impianti fotovoltaici stand alone).
Downing Street potrebbe dunque cercare di promuovere la diffusione di impianti di piccola taglia concedendo alle installazioni di potenza inferiore incentivi più alti. Se venisse confermata, la riduzione del 75% delle tariffe sarebbe un duro colpo per l'intero settore del fotovoltaico, tanto che la Renewable energy association ha definito «terribile» l'ipotesi di riforma e ha parlato di morte certa per il settore. Si attendono dunque, polemiche molto feroci, anche perché, come riferito dallo stesso quotidiano britannico, il Governo aveva in precedenza garantito di non intervenire sul sistema feed-in tariff per il fotovoltaico almeno fino ad aprile 2012, a meno che le installazioni non avessero raggiunto un determinato livello di soglia e che l'eventuale taglio degli incentivi non avrebbe in ogni caso interessato il fotovoltaico “domestico”.