Niki Berlakovich, Ministro dell'Ambiente Austriaco: “E' cominciata la fine dei sacchetti”
Eco dalle Città intervista il Ministro dell'Ambiente Austriaco Niki Berlakovich, che ha recentemente inaugurato il suo programma di cinque punti per eliminare progressivamente i sacchetti di plastica dalla distribuzione commerciale nella repubblica federale. A cominciare dall'ortofrutta...
29 March, 2011
Come anticipato in un precedente articolo, il Ministero dell'Ambiente austriaco ha dato il via nel mese di marzo ad un Programma di cinque punti per sostituire ai sacchetti di plastica alternative più ecosostenibili, cominciando proprio dalla tipologia di sacchetti ignorata dal bando italiano, e cioè quella dei "sacchettini a nodo" utilizzati nel settore ortofrutticolo.
Il Ministro dell'Ambiente Niki Berlakovich - che in lingua originale è il "Ministro della Vita", Lebensminister, una sfumatura interessante! - ha accettato di rispondere alle domande di Eco dalle Città.
Ministro, prima di tutto vorremmo chiederle come è stato accolto in Austria il suo “Programma dei 5 punti”. Ci sono state reazioni da parte dei produttori di sacchetti?
Alcuni produttori hanno espresso le proprie preoccupazioni riguardo alle conseguenze economiche della nostra proposta, ma nulla che si possa definire anche solo lontanamente una protesta. Il Programma dei 5 punti provede un'operazione concertata con il settore del commercio alimentare, che ha accolto la proposta con grande entusiasmo: il 98% degli esercizi commerciali hanno aderito al programma, partecipando attivamente e con notevole impegno. D'altronde, la gestione manageriale al giorno d'oggi non può prescindere dalla sostenibilità ambientale, se si vuole mirare a salvaguardare la qualità della nostra vita e quella dei nostri figli.
Con il nostro progetto pilota, che ha come obiettivo il graduale passaggio al biodegradabile come alternativa alle buste di plastica, abbiamo compiuto un passo importante verso la direzione che ci siamo prefissati: un consumo più sostenibile e una maggiore protezione dell'ambiente.
Dal punto di vista italiano, abbiamo trovato particolarmente interessante che il vostro progetto sia partito dai sacchettini dell'ortofrutta – apparentemente ignorati dal bando italiano – e non dai sacchetti di plastica tradizionali, utilizzati per contenere la spesa. Quali sono le ragioni che vi hanno condotti a questa scelta?
Perché i sacchettini che servono a contenere frutta e verdura, piccoli e leggeri, vengono distribuiti gratuitamente ai consumatori, senza che venga fornita loro alcuna alternativa.
Così come accade con la grande distribuzione, in cui esistono già alternative ai tradizionali sacchetti di plastica a pagamento, anche nell'ortofrutta i consumatori potranno scegliere fra diverse alternative, senza essere obbligati ad accettare gli usa e getta in polietilene: potranno decidere per il sacchetto di carta o per quello biodegradable a base di amido, o ancora portarsi da casa un cestino o una borsa di stoffa. Vogliamo che i consumatori si sentano liberi di andare a fare la spesa in modo eco-friendly.
Ministro, un altro dei cinque punti presenti nel suo programma prevede proprio l'osservazione e la valutazione di decreti ed ordinanze emesse da altri Paesi dell'Unione Europea per regolare l'uso dei sacchetti di plastica. A questo proposito vorremmo chiederle la sua opinione in merito al bando italiano, entrato in vigore il 1° gennaio di quest'anno.
L'incredibile diffusione di sacchetti di plastica ultraleggeri rappresenta un problema ecologico enorme soprattutto nell'area mediterranea. Molti di questi finiscono in mare, causando danni molto seri sia in termini di inquinamento che di rischio mortali per gli animali marini. Sono dunque convinto che l'unica soluzione sostenibile a lungo termine sia il passaggio ad altri tipi di imballaggio meno impattanti. Evitare i rifiuti sarà sempre di più la nostra priorità, e le politiche di gestione messe in campo dai governi giocheranno un ruolo decisivo.
Ministro, lei ha affermato che il suo progetto sarà l'inizio della fine per i scchetti di plastica in terra austriaca, almeno per quanto riguarda le rivendite al dettaglio. Avete in mente una “data di scadenza”?
Al Ministero stiamo esaminando quali alternative risultino più vantaggiose dal punto di vista ambientale, fra borse di stoffa, di carta o realizzate con altre materie prime rinnovabili. Prima di poter pensare a una data di scadenza per i vecchi sacchetti, ritengo fondamentale capire quale tipo di soluzione sarà destinata a sostituirli una volta per tutte.
2 commenti
Scrivi un commentoSacchetto di Plastica
05.04.2011 09:04
http://www.ilgiornale.it/interni/eco-buste_fragili_e_sottili_gia_tutti_odiano/05-04-2011/articolo-id=515565-page=0-comments=1
Vascomane
03.04.2011 18:04
Che ti venga un colpetto ....
Siete solo capaci di sperperare i soldi che rubate alla gente che lavora !! Avete stipendi da far schifo !!!
W gli shoppers