Moncalieri come Napoli, la città sommersa dai rifiuti
Immondizia in strada, troppo pochi i passaggi per la “differenziata”. Da La Stampa Torino del 30.03.2011
30 March, 2011
Giuseppe Legato
La signora Mariuccia Sampirisi che ha 86 anni e tre figli ormai sposati, allarga le braccia: «La differenziata è un'iniziativa lodevole. Per questo motivo a quasi 90 anni mi sono organizzata in casa con i separatori, ma a cosa serve se poi i cassonetti sono tutti pieni e i camion passano una volta la settimana?»
Corso Trieste, appendice di Moncalieri al confine con Torino. Lo scenario è desolante: cassonetti pieni, traboccanti di immondizia, sacchetti per terra. La differenziata si fa fino a quando i cassonetti lo consentono, ovvero fino a quando non sono saturi. Una situazione critica per la città del Proclama dove per la prima volta - da sei anni a questa parte - è in calo la percentuale di chi rispetta il Porta a Porta. Meno 1% rispetto al 2010. La variazione è minima, ma inverte la tendenza. A questo si aggiungono le lamentele fondate - dei cittadini. Ieri mattina un breve tour per le strade di alcune borgate ha messo a nudo quanto il sistema del Porta a Porta sia andato in tilt: centro storico, borgo Aje, borgo San Pietro, zona industriale Sanda Vadò. Il problema esiste. Lo sanno anche negli uffici del Covar 14, consorzio della cintura sud di Torino che gestisce il servizio di raccolta/ smaltimento. Il Comune ha fatto notare che i passaggi sono pochi e anche il numero dei cassonetti sarebbe inadeguato alla mole di immondizia da raccogliere. Domani è previsto un incontro sul tema tra l'amministrazione e i vertici dell’ente. Intanto, da qualche giorno, i tecnici inviati da Carignano (sede amministrativa di Covar) stanno monitorando - con sopralluoghi - lo stato delle cose a Moncalieri - e si sono decisi ad avviare delle modifiche. Quali? «Nel centro storico - spiega il presidente Leo Di Crescenzo - i camion ritireranno l’indifferenziato tutte le sere. Si passa dunque da tre passaggi settimanali a sei». «Poi - aggiunge - interverremo in borgo San Pietro, l’altra zona critica della città, passando due volte a settimana invece di una volta soltanto per svuotare i cassonetti grigi dell’ indifferenziato». E mentre tramonta il progetto delle isole interrate nel «budello cittadino» perchè non si possono realizzare - dice Di Crescenzo - «perchè ci sono troppi sottoservizi legati a banche e attività commerciali», si è deciso di mettere mano anche alla zona di piazza Bengasi, altro luogo simbolo dell’inefficienza del servizio. Resta un interrogativo: l’aumento dei passaggi comporterà un aumento dei costi. È verosimile. Di Crescenzo non si nasconde: «Un piccolo surplus di spesa ci sarà, ma siamo nell’ordine del 2%. Non siamo di fronte dunque a cifre esorbitanti». Una notizia che non sarà molto gradita agli utenti che in queste settimane si sono visti recapitare bollette (in rata unica) con rincari che vanno dal 15% al 25%. Su questo aspetto però il Covar ha invitato i cittadini poco convinti dell’importo ricevuto di recarsi agli ecosportelli per chiedere delucidazioni.