In discarica per imparare a smaltire e differenziare sul serio
Full immersion sull'ambiente con tecnici, esperti e magistrati per i ragazzi di quarta superiore dell'Istituto Regina Margherita di Torino per il progetto Regina Green, un corso intensivo di educazione ambientale organizzato dall’istituto, che li ha portati fin dentro discariche e centri di depurazione delle acque di Torino, Castiglione e Volpiano. Da La Stampa Torino del 29.03.2011
28 March, 2011
È bastata meno di una settimana per far scattar in loro l’amore per l’ambiente. Quattro giorni a tu per tu tra i rifiuti, guardando da vicino dove e come vengono smaltiti o recuperati, per capire che non si può più stare con le mani in mano. Dobbiamo impegnarci tutti a innescare, nel nostro piccolo, una rivoluzione verde. È l’esperienza dei ragazzi delle quarte Linguistico, Formazione e Scienze Sociali del Regina Margherita, protagonisti del progetto «Regina Green». Un corso intensivo di educazione ambientale organizzato dall’istituto, che li ha portati fin dentro discariche e centri di depurazione delle acque di Torino, Castiglione e Volpiano.
Un mondo, quello della gestione dei rifiuti, parte del nostro quotidiano. Anche se «la scuola fatica a farlo conoscere nelle materie curricolari», spiegano i docenti coordinatori del progetto Bruno Ferragatta e Franca Cannatà. Da qui, l’idea di un seminario partecipato, per coinvolgerli a più livelli sulla tutela della natura. L’introduzione al tema è stata affidata alla proiezione del film «Home» di Luc Besson, un racconto ad alto impatto emotivo dei rischi di distruzione del pianeta, devastato dall’inquinamento. I ragazzi hanno inoltre avuto modo di confrontarsi con molti esperti del settore.
Hanno incontrato e interrogato l’assessore comunale Roberto Tricarico, la direttrice Arpa Antonella Pannocchia, il magistrato Vincenzo Paone della Procura di Asti (attivo nel contrasto della criminalità organizzata legata ai reati ambientali), alcuni architetti e ingegneri del Politecnico e operatori nel settore fotovoltaico della cooperativa Arcobaleno. «Abbiamo optato per una didattica dell’ascolto e del fare - continuano gli insegnanti -, invitando in classe testimoni e portando gli allievi in visita agli eco-centri, per creare in loro un senso civico di responsabilità».
Vedere per credere. E soprattutto cambiare stile di vita: «Non avrei mai immaginato tutti questi sprechi da parte dei cittadini - ha commentanto Corina Scripliuc -. Entrare in discarica ha ottenuto un effetto: mi ha fatto sentire un po’ più in colpa». E i compagni Tommaso e Elisa incalzano: «Abbiamo toccato con mano quanto il nostro buon senso nel differenziare i rifiuti possa facilitare il lavoro di smaltimento».
A cominciare dalle aule scolastiche: «Vorremmo una scuola con infissi resistenti alle dispersioni di calore, luci a risparmio energetico e pannelli fotovoltaici, raccolta differenziata nelle aule, giardini verdi nei cortili e tante rastrelliere per le biciclette». È il manifesto delle richieste che gli allievi hanno consegnato alla preside Maria Torelli a conclusione dell’iniziativa. Desideri, ma anche impegni concreti da parte loro per migliorare la qualità dell’ambiente. Con la promessa di non gettare più a terra i mozziconi di sigarette, non scrivere sui muri ed avere in generale più rispetto per tutti i locali della scuola.